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pier

Italy
Messaggi 115

Spedito - 31/03/2009 :  15:11:40  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo
Guardate questo filmato sull'amicizia .
Io mi sono commosso.
Pier
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giaggio

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Spedito - 01/04/2009 :  18:06:51  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo
Citazione:
Originariamente inviato da pier

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Io mi sono commosso.
Pier
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Dolcissimo
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 05/04/2009 :  13:59:53  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

Molti anni fa, quando faticavo a leggere libri in inglese, non ricordo chi, mi regalò una estrazione di alcune lettere tratte da “DIO SOLTANTO”,libro che racchiude la vita e le lettere di Sister Gyanamata, una grande discepola occidentale di Paramahansa Yogananda. Lettere che penso saranno di aiuto nel percorso spirituale, come lo sono state per me.
Yogananda disse a Gyanamata:

”Possa il tuo esempio brillare nei cieli come una stella speciale per generazioni di uomini per guidarli a Dio nell’ideale della devozione al Guru”

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Proprio prima di venire all’Ashram di Mount Washington ascoltai un giorno un programma radiofonico. La mia attenzione fu catturata dalle seguenti parole:
Sono una giovane
semplice e sciocca e
negligente; Tuttavia seguo,
senza timore,dove mi porta
il cuore.
Erano solo le parole della canzone di una operetta, ma la trascrissi, perché riconobbi che descrivevano il sentiero che stavo percorrendo. Da un punto all’altro, da un oggetto d’amore ad un altro, avevo seguito senza timore finché, finalmente, le stelle gemelle dell’Amore e della devozione mi condussero da Paramahansaji, alla S.R.F., a
“Dio Soltanto”.
Dio ci attira da un oggetto di desiderio ad un altro fino a che noi comprendiamo che è Egli Stesso che abbiamo desiderato da sempre ed in Lui, che i nostri cuori senza pace, trovano riposo.
“Portavo con me la sete dell’infinito ed arrivai ad incontrarlo”.

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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 06/04/2009 :  22:04:25  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Se potessi farvi un dono vi regalerei il giusto atteggiamento verso Dio ed il Guru, verso la vita, verso il vostro lavoro, verso le persone della vostra cerchia.
Ma i doni migliori, non possono essere acquistati od offerti. I doni e le grazie dell’anima devono essere acquisiti da paziente, pratica quotidiana. Tutto sarà sicuramente vostro a suo tempo, infatti, se non li otterrete nella situazione nella quale Dio vi ha chiamati, dove, nel mondo intero, possono essere trovati?
Il Buddha disse:
“Lo scopo della vita santa, o monaci, non sta in profitti ed onori; né nell’adempimento della morale; né nella concentrazione; né nella conoscenza o nella visione. Ma proprio in questo, o monaci, nella certa, incrollabile liberazione della mente. Questo è il fine di questa santa vita; questo è il cuore; questa è la mèta”.
Gyanamata
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 07/04/2009 :  19:28:45  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Mi è stato chiesto se avessi mai pensato di andare via (dall’eremitaggio). No nemmeno per un attimo. Sapevo ciò che volevo molto prima di arrivare. Io non venni per onori, piaceri o favori. Venni per Dio. Alcune cose mi sorpresero e delusero, ma mi spostai, da un punto all’altro, fino a quando ebbi la completa visione del rapporto Guru-discepolo. Capii che se il Maestro mi avesse trattata con ciò che è chiamato “gentilezza” non avrei mai conosciuto me stessa o le mie necessità spirituali.
“Tu, o Signore, dai a ciascuno la sua parte, ed io, ricevendola, riconosco che è quella giusta”.

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La pratica spirituale che il Maestro mi ha dato è stata, ed è, perfetta. Il Guru non può essere giudicato, anche se mai dovesse esserlo, con le regole che si applicano ad una amicizia tra uguali. Ho sempre saputo questo.
Così iniziando fin da principio, se accadeva qualche cosa che mi deludeva o mi procurava sofferenza, la mia anima si chiedeva immediatamente: “per che cosa sei venuta qui? Per onori, lodi, favori o piaceri?”
E prontamente arrivava la risposta: “No, per Dio. Per Dio Soltanto”.

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Riguardo alla possibilità che entrino le forze del male, quando la mente sta per ricevere benedizioni spirituali, non dovete aver paura se centrate la vostra mente in Dio. Quando si medita, non permettete a voi stessi di scivolare in uno stato negativo o di sogno. Mantenetevi concentrati sulla mèta Divina.

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Se non ricevete le benedizioni del battesimo dello Spirito Santo, la vibrazione sacra AUM, non vi preoccupate e non siate ansiosi. Cercate sempre di raggiungere uno stato più elevato di coscienza. Dio vi darà la ricompensa a Suo tempo e modo.

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Diamo troppa importanza al sentimento, ammettendo tuttavia che il giusto tipo di sentimento da molta gioia, che importanza ha come vi sentite? Portate il vostro carico per tutto il tempo che lo desidera la volontà di Dio. Agite rettamente ed a tempo debito il giusto sentimento di pace e gioia arriverà.

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Queste tre istruzioni, più la meditazione, contengono l’unica regola di vita di cui ogni discepolo necessita: Distacco; realizzazione di Dio come Donatore; ed incrollabile pazienza.
Se falliamo in qualcuna di queste tre istruzioni, abbiamo ancora un serio difetto spirituale da superare.
Leggendo la Bhagavad-Gita l’altro giorno, questo pensiero mi colpì con forza: la calma è il terreno, l’unico terreno, nel quale tutto ciò che desideriamo di più
Crescerà.
Gyanamata
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 09/04/2009 :  17:52:39  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


E così vi auguro tutte le gioie di questo Natale, sapendo che la più grande di queste è l’arrendersi alla volontà di Dio.
Maestro Eckhart disse: “Nell’assoluta obbedienza non vi è mai alcuna volontà ma solo una incondizionata rinuncia a tutto ciò che appartiene al sé”. Egli dice anche che nessun uomo si arrende mai in modo talmente perfetto in questa vita che non possa spingere tale resa ancora un po’ più avanti.
-----------

P.S.
Se sostituite Natale con "Pasqua" lo scritto di Gyanamata diviene il mio augurio Pasquale per tutti voi.
giaggio
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Mukunda

Messaggi 1006

Spedito - 09/04/2009 :  18:27:39  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo
Auguri anche a te giaggio

------------------------------------------------------
Self Realization Fellowship
http://www.yogananda.org/
http://www.altrogiornale.org/page.php?45
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 10/04/2009 :  14:28:05  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Se guardo indietro negli anni, mi ricordo di qualche cosa che dissi a lei tempo fa.
“Se fossi più giovane e più forte, ti farei vedere!” “Che cosa faresti?” Ella disse, ridendo di me. Credo che ella pensò che io avrei detto “insegnare”, dare conferenze sul programma”, ma la mia risposta fu “Le stesse cose che faccio ogni giorno, soltanto di più e meglio”. Ecco. Questa è la mia unica ambizione.
DI PIU’ E MEGLIO.

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Ero inginocchiata in preghiera nella cappella. Pensavo ad una cosa che stava giungendo nella mia vita e che mi riempiva di apprensione. Sapevo che non era la volontà di Dio che mi fosse risparmiata questa esperienza.....Persino in quel momento veniva verso di me. Improvvisamente Dio mi suggerì la preghiera che Egli voleva ascoltare ed io recitai rapidamente: “Non cambiare le circostanze della mia vita. Cambia me”.
Vi sono esperienze che l’anima non dimentica mai, ma che non possono essere espresse adeguatamente.
La mia preghiera ebbe risposta immediata. Io fui cambiata. Cercando di volgere questo in parole, posso paragonarlo tutto ad una finestra aperta in una camera surriscaldata quando una brezza rinfrescante vi soffia dentro. Non è fare ciò che si vuole che da gioia, ma la sintonia con la Volontà Divina.
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 13/04/2009 :  21:19:14  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Se potessi, vorrei imprimere sul cuore dei discepoli due basiche verità:
-Primo, tu puoi avere soltanto ciò che ti spetta e questo sicuramente giungerà sino a te. In verità, non puoi fuggire a questo.
-Secondo, che il Guru è sempre il Guru, in ogni opera ed espressione, anche se egli non sta consciamente agendo come tale.
Nei nostri cuori, forse in modo subconscio, noi preferiamo realmente ciò che il nostro Karma ci dà a ciò che un altro riceve, sapendo che è ciò di cui abbiamo bisogno.
Per il discepolo, permettere che il pensiero di essere trattato ingiustamente penetri nella sua mente è fatale. La volontà di Dio fluisce verso il discepolo attraverso il Guru ogni momento. Se accettiamo la nostra disciplina con giusto spirito, rafforzerà il nostro carattere come niente altro potrebbe farlo.
Una cosa è principalmente necessaria: il giusto atteggiamento verso il Guru. L’importanza di avere l’atteggiamento giusto verso il Guru non può essere ignorata. Senza di Lui, il discepolo è come un’automobile senza il volante o una barca senza timone. Con Lui, egli non deve temere. Passerà senza pericolo attraverso tutto ciò che può accadere.

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Svegliandomi nella notte o al mattino presto, ero solita di trovare la gioia presente dentro di me. Sono cambiata.
Lo considero come un esperimento, una prova inviata da Dio per il bene della mia anima. Se ci possiamo deliziare in Dio soltanto quando si manifesta come gioia, che cosa è Egli?
Ma supponiamo che Dio arrivi soltanto come sofferenza. Ci vuole un eroe spirituale per sopportare ciò. Se, nell’oscurità, la mente non fluttua mai, se l’amore e l’aspirazione non si debilitano, è proprio allora che provi a te stesso che veramente possiedi l’Amore di Dio.
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 13/04/2009 :  21:26:30  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


La sola pratica della meditazione non perfeziona il carattere; si possono ottenere
Stupendi risultati di natura fenomenica e tuttavia essere carenti delle virtù di base. Dobbiamo, come disse Swami Sri. Yukteswarji, imparare a comportarci; e questo significa che la volontà deve essere purificata e controllata dalla vita quotidiana.
Dobbiamo imparare che “sacrificio” significa andare avanti senza qualcosa che ci sarebbe piaciuto avere, per amore di una persona o di una causa. “Rinuncia” significa l’abbandono di qualche puro piacere o diritto a causa di un bene più elevato che percepiamo davanti a noi – forse in qualche lontanissima incarnazione. Dobbiamo aspirare non soltanto a stare accanto al Maestro sul Monte della trasfigurazione e condividere la Sua Beatitudine di consapevolezza di Dio, ma dobbiamo aspirare anche, con uguale ardore, ad aiutarlo a portare la sua croce sul Calvario.
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 13/04/2009 :  21:29:44  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Mio Divino e Benedetto Maestro,
per molti anni – penso proprio dalla prima volta che Vi vidi – volli offrirvi la poesia che qui trascrivo, sgorgante dal mio cuore. Ma pensai di non avere il diritto di fare ciò, finché non avessi avuto certe esperienze. Ho atteso tutti questi anni. Lunedì pomeriggio pensavo a Voi e alla nostra relazione – ma quando penso a qualcos’altro? Mi sovvenni di questa poesia e di questo desiderio che così a lungo ebbi di scriverVela.
Non penso a cose fuori dell’ordinario. Improvvisamente un lampo di intuizione mi fa vedere una verità totale e completa, a me nascosta prima. Lo so con certezza.
Così in quel lampo, vidi che la poesia (dai Canti di Kabir) comunicava esattamente ciò che stava avvenendo tra Vostra Santità e me in modo non terreno e che avevo il diritto di copiare e di offrirVeLa:
E’ la misericordia del mio vero Guru che mi
ha fatto Conoscere l’ignoto;
Ho imparato da Lui come camminare senza piedi,
vedere senza occhi, udire senza orecchie,
bere senza bocca, volare senza ali;
Ho portato il mio amore e la mia meditazione
nella terra in cui non vi è né sole né luna,
né giorno, né notte.
Senza mangiare, ho gustato la dolcezza del nettare;
e senza acqua ho placato la mia sete.
Ove vi è la risposta alla delizia,
là c’è pienezza di gioia.
Davanti a chi può essere espressa questa Gioia?
Kabir dice: “Il Guru è grande al di là delle parole,
e grande è la buona fortuna del discepolo”.
Questa è la vera espressione del mio cuore, ma se cercassi di spiegarla o di parlarne, la rovinerei.
Gyanamata
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 09/05/2009 :  10:16:22  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo





Domani 10, ricorre il compleanno di Sri. Yukteswar Giri e mi piace ricordarlo con alcuni suoi detti:

- Santità non vuol dire ottusità.
- L’espressione attiva della virtù affina anche la più acuta intelligenza.

- “Dimentica il passato”. “Le vite passate di tutti gli uomini sono macchiate da molte vergogne. Non si può essere mai sicuri della condotta umana fin quando non si è ancorati nel Divino. Ogni cosa in futuro migliorerà, se compirai uno sforzo spirituale ora.”


- La sofferenza e il piacere sono transitori; sopporta ogni dualità con calma, pur cercando di sottrarti al loro potere sulla tua mente.

- Le buone maniere senza sincerità sono come una bella donna (o uomo) senza vita. La dirittura senza gentilezza sono come il bisturi del chirurgo: utile ma spiacevole. La schiettezza unita alla gentilezza è utile e ammirevole.


- Se la tentazione vi assale con crudele violenza , superatela con l’analisi obiettiva e con indomita volontà. Ogni passione istintiva può essere dominata.

[Il vero devoto viene alla fine liberato da ogni costrizione istintiva. Egli trasforma il suo bisogno d’affetto umano nell’aspirazione verso Dio solo, un amore solitario perché onnipresente. (P.Y.)]

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starkeeper

Italy
Messaggi 451

Spedito - 09/05/2009 :  11:26:31  Mostra profilo  Visita l'homepage di starkeeper  Rispondi allegando il testo
Grazie mille Giaggio. Soprattutto questa la amo molto:
“Dimentica il passato”. “Le vite passate di tutti gli uomini sono macchiate da molte vergogne. Non si può essere mai sicuri della condotta umana fin quando non si è ancorati nel Divino. Ogni cosa in futuro migliorerà, se compirai uno sforzo spirituale ora.”
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 14/05/2009 :  16:42:21  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo



PREGHIERA UNIVERSALE

Possa il malvagio divenire mite, possa l'uomo mite ottenere la pace, possa l'uomo di pace essere libero dalla schiavitù possa l'uomo libero rendere liberi anche gli altri.

Possano tutti essere gioiosi, possano tutti ottenere la salute, che ognuno possa scorgere DIO in ogni cosa, che nessuno si amareggiato da una sola ombra di dispiacere.
Possano tutti superare le proprie difficoltà, possano tutti vedere segni di buona fortuna, possano tutti ottenere la soddisfazione di ogni desiderio, possano tutti essere contenti in ogni luogo.
OM SHANTI SHANTI SHANTI
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giaggio

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Spedito - 14/05/2009 :  17:18:04  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


GAHO-RE GAHO-RE SHABE
(CANTIAMO TUTTI IL NOME DEL GURU)

Cantiamo tutti il nome del Guru.

Cantando il dolce nome del Signore
Raggiungeremo il mondo dell’eterna gioia.

Il Guru è Brama, il Guru è Vishnu, il Guru
è il fiume che si riversa nell’Oceano dell’Amore Divino.

Il Guru è Narayana, il Guru è Shambu (Shiva),
il Guru è Madre, il Guru è Padre.

Vieni Signore Supremo, il mondo ti sta chiamando.
Signore, vieni nel mio cuore, che è come un fiore di loto.

Cantiamo tutti il nome del Guru.
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giaggio

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Spedito - 27/05/2009 :  14:04:52  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo













Il Risveglio
Della
Maternità Universale



Parole di AMMA


Un discorso di:

Sua Santità Sri Mata Amritanandamay

In occasione di:

“UNA INIZIATIVA PER LA PACE NEL MONDO DELLE DONNE LEADER SPIRITUALI E RELIGIOSE”


Palazzo delle Nazioni Unite, Ginevra, 7 ottobre 2002

Le donne sono il potere per le fondamenta stesse della nostra esistenza nel mondo. E’ quindi di importanza cruciale che le donne ovunque facciano ogni sforzo per riscoprire la loro natura fondamentale, perché solo allora potremo salvare questo mondo.

^^ A M M A ^^


^^^^^^^^^^^^^^^^^^






Amma si inchina a tutti voi, che siete la manifestazione della Consapevolezza Suprema e dell’Amore.
Uomini e donne sono uguali agli occhi di Amma. Amma vuole esprimere onestamente il suo punto di vista su questo soggetto. Queste osservazioni non si applicano necessariamente a tutti, ma sono applicabili alla maggioranza delle persone.
Attualmente la maggior parte delle donne è addormentata. Le donne devono svegliarsi e sollevarsi. Questo è uno dei bisogni più urgenti di questa epoca. Non sono soltanto le donne dei paesi in via di sviluppo a doversi risvegliare; ciò vale per le donne di tutto il mondo. Le donne dei paesi in cui predomina il materialismo, devono risvegliarsi alla spiritualità- (1) e le donne che nei loro paesi sono costrette a restare nei confini ristretti delle tradizioni religiose devono risvegliarsi al pensiero moderno. Si è sempre creduto che le donne e le culture in cui esse vivono si sarebbero risvegliate grazie all’istruzione ed al progresso materiale. Ma il tempo ci ha insegnato che questo concetto è troppo limitato. Soltanto quando le donne assorbiranno l’eterna saggezza della spiritualità, di pari passo con l’istruzione moderna, si risveglierà il potere insito in loro ed esse saranno pronte ad agire.
Chi deve svegliare la donna? Che cosa ostacola il suo risveglio? In verità, nessun potere esterno può ostacolare in alcun modo la donna o le sue innate qualità materne – qualità come amore, empatia e pazienza. E’ lei, e lei soltanto, che si deve risvegliare. La sua mente è l’unica vera barriera che glielo impedisce.
Nella maggior parte delle nazioni, continuano a prevalere le regole e le superstizioni che degradano le donne. Le usanze primitive, inventate dagli uomini nel passato per sfruttare e soggiogare le donne, sono rimaste in vita fino ad oggi. Le donne e le loro menti sono rimaste impigliate nella ragnatela di queste tradizioni. Esse sono state ipnotizzate dalle loro stesse menti. Le donne devono darsi da fare per liberarsi da questo campo magnetico. Questo è l’unico modo.




(1) La spiritualità alla quale Amma si riferisce non è di adorare un Dio che è seduto da qualche parte sopra le nuvole. La vera spiritualità è conoscere se stessi e realizzare l’infinito Potere interiore. Spiritualità e vita non sono due cose separate: sono una. La vera spiritualità ci insegna come climatizzare il mondo esteriore, mentre la scienza spirituale ci insegna come climatizzare il mondo interiore.

Guardate un elefante. Può sradicare alberi enormi con la proboscide. Quando un elefante che vive in cattività è ancora piccolo, lo si lega ad un albero con una grossa fune o una catena. Poiché è la natura degli elefanti di vagare in libertà, l’elefantino cerca istintivamente con tutte le sue forze di spezzare la fune, ma non è forte abbastanza per farlo. Rendendosi conto che i suoi sforzi sono inutili, infine si arrende e smette di lottare. In seguito, quando l’elefante è ormai adulto, lo si può legare ad un alberello con una corda molto sottile. A quel punto potrebbe facilmente liberarsi sradicando l’albero o spezzando la corda, ma siccome la sua mente è condizionata dalle esperienze del passato, non fa nemmeno il minimo tentativo di liberarsi.
Questo è ciò che sta succedendo alle donne. La società non permette alla forza interiore della donna di emergere. Noi abbiamo creato un blocco, impedendo a quella grande forza di fuoriuscire.
L’infinito potenziale dell’uomo e della donna è il medesimo. Se le donne lo vogliono davvero, non sarà difficile spezzare le catene delle regole e dei condizionamenti che la società ha imposto su di loro. La più grande forza della donna risiede nelle sue innate qualità materne, nel suo potere di creare, di dare la vita. E questo potere può aiutare le donne ad apportare un cambiamento nella società molto più significativo di quanto non potrebbero mai fare gli uomini.
Le concezioni antiquate e distorte escogitate nel passato impediscono alle donne di raggiungere le vette della spiritualità. Queste sono le ombre che tormentano ancora le donne evocando in loro paura e sfiducia interiore. Le donne devono abbandonare la loro paura e la loro sfiducia: sono semplici illusioni. Le limitazioni che le donne pensano di avere non sono reali. Le donne devono raccogliere le forze per superare queste limitazioni immaginarie. Esse possiedono già questo potere; è proprio lì, in loro! E quando questo potere verrà risvegliato, nessuno sarà in grado di fermare l’avanzata delle donne in ogni area della vita.
Gli uomini generalmente credono nel potere dei muscoli. Ad un livello superficiale essi considerano le donne come madri, mogli e sorelle. Ma non serve nascondere il fatto che, ad un livello più profondo, gli uomini hanno ancora molta resistenza quando si tratta di comprendere, accettare e riconoscere nel modo giusto le donne e l’aspetto femminile della vita.
Ad Amma viene in mente una storia. In un villaggio viveva una donna profondamente spirituale che otteneva immensa felicità nel servire il prossimo. I leaders religiosi del villaggio la scelsero come uno dei loro sacerdoti. Fu la prima donna ordinata sacerdote in quell’area ed ai sacerdoti uomini la cosa non piacque affatto. La sua grande compassione, umiltà e saggezza erano molto apprezzate dagli abitanti del villaggio. Ciò causò tanta gelosia tra i sacerdoti uomini.
Un giorno tutti i sacerdoti furono invitati ad un incontro religioso su di una isola. Ci volevano tre ore per raggiungere l’isola con la barca. Quando i sacerdoti salirono sulla barca, scoprirono con costernazione che la donna sacerdote era già lì seduta. Essi bisbigliarono tra di loro:”Che seccatura! Non vuole lasciarci in pace!” La barca salpò. Ma un’ora dopo il motore si spense all’improvviso e la barca si fermò. Il capitano esclamò: “Oh no! Siamo bloccati! Mi sono dimenticato di fare il pieno di carburante!” Nessuno sapeva cosa fare: Non c’era nessuna altra barca in vista. A questo punto la donna si alzò e disse: “Non preoccupatevi fratelli! Vado a prendere del carburante”. Detto ciò scese semplicemente dalla barca e si mise a camminare sull’acqua. I sacerdoti osservarono la scena con grande stupore, ma furono pronti a commentare: “Guardatela! Non sa nemmeno nuotare!”.
Questo, in generale è l’atteggiamento degli uomini. Sminuire e condannare le imprese delle donne è nella loro natura. Le donne non sono decorazioni od oggetti designati ad essere controllati dagli uomini. Gli uomini trattano le donne come se fossero delle piante in vaso, rendendo loro impossibile di svilupparsi al loro pieno potenziale.
Le donne non sono state create per il divertimento degli uomini. Non sono state fatte per organizzare festini da salotto. Gli uomini usano le donne come un registratore, che possono controllare secondo i loro desideri e fantasie, come se premessero un tasto dell’avvio e quello di arresto. Gli uomini si considerano superiori alle donne. L’arroganza dell’errata concessione degli uomini – che le donne possono sopravvivere nella società senza dipendere dagli uomini – è ovvia in tutto ciò che gli uomini fanno.
Se una donna è considerata avere una cattiva reputazione, anche se è una vittima innocente, sarà rifiutata dalla società e spesso anche dalla sua famiglia. Invece un uomo può essere immorale quanto gli pare e non avere conseguenze. Raramente viene criticato.
Anche nelle Nazioni economicamente sviluppate, le donne vengono ostacolate quando si tratta di condividere il potere politico con gli uomini. E’ interessante notare che, in confronto con le nazioni più evolute, i paesi in via di sviluppo offrono alle donne molte più opportunità di avanzare in politica. Ma, con la eccezione di pochi casi che possono essere contati sulla punta delle dita di una mano, quante donne ci sono nell’arena della politica mondiale? Ciò è dovuto al fatto che le donne sono incapaci, od all’arroganza degli uomini?
Le circostanze giuste ed il sostegno degli altri aiuteranno certamente le donne a risvegliarsi ed a sollevarsi. Ma ciò non è sufficiente. Esse devono trarre ispirazione dalle circostanze e trovare la forza dentro di sé. Il vero potere e la vera forza non provengono dall’esterno; bisogna trovarli all’interno.
Le donne devono trovare il loro coraggio. Il coraggio è un attributo della mente: non è una qualità del corpo. Le donne hanno il potere di lottare contro le regole sociali che impediscono il loro progresso. Questa è l’esperienza personale di Amma. Anche se si sono verificati molti cambiamenti, l’India è un paese in cui la supremazia maschile è ancora la regola. Persino oggi, le donne vengono sfruttate in nome delle etichette religiose e della tradizione. Ma, anche in India, le donne si stanno risvegliando e stanno incominciando ad agire. Fino a poco tempo fa, alle donne non era permessa l’adorazione del sancta santorum del tempio; né potevano consacrare un tempio od eseguire rituali vedici. Le donne non avevano nemmeno la libertà di recitare i mantra vedici. Ma Amma sta incoraggiando e nominando donne per fare tutte queste cose. Ed è Amma che esegue la cerimonia di consacrazione in tutti i templi costruiti dal nostro ashram. Sono stati in molti a protestare contro il fatto che le donne facessero queste cose, perché per generazioni tutti questi rituali e cerimonie sono stati compiuti soltanto da uomini. A coloro che criticavano quello che stavamo facendo, Amma ha spiegato che noi veneriamo un Dio che è al di là di tutte le differenze, che non fa distinzioni tra maschi e femmine. Ne è risultato che la maggior parte delle persone ha appoggiato questa mossa rivoluzionaria Queste proibizioni nei confronti delle donne in realtà non erano mai state parte dell’antica tradizione induista. Con tutta probabilità erano state inventate più tardi, da uomini appartenenti alle classi più alte della società, con lo scopo di sfruttare ed opprimere le donne. Non esistevano nell’India antica.
Nell’India antica, le parole sanscrite che un uomo usava per rivolgersi alla moglie erano PATHNI – colei che guida il marito attraverso la vita: DHARMAPATHN – colei che guida il marito sul sentiero del Dharma (rettitudine e responsabilità); e SAHADHARMACHARINI – colei che procede insieme al marito sul sentiero del Dharma. Questi termini implicano che le donne godevano dello stesso status degli uomini, o forse persino di uno superiore. La vita matrimoniale era considerata sacra, perché, se vissuta con l’atteggiamento giusto e la giusta comprensione, con un mutuo sostegno tra marito e moglie, li avrebbe condotti alla meta ultima della vita – la realizzazione del Sé, o realizzazione di Dio.
In India, l’Essere Supremo non è mai stato esclusivamente venerato in una forma maschile. L’Essere Supremo è venerato coma le Devi nei Suoi molteplici aspetti. Per esempio, è venerata come Saraswati, la Dea della saggezza e dell’apprendimento; è venerata come Lakshmi, la Dea della prosperità; e Santana Lakshmi, la Dea che crea una nuova vita dentro una donna. E’ anche venerata come Durga, la Dea della forza e del potere.
C’erano tempi in cui gli uomini riverivano la donna come le personificazione di tutte queste qualità. Era considerata una estensione della Devi, una manifestazione sulla Terra delle Sue caratteristiche. E, poi, ad un certo punto, a causa dell’egoismo di certi uomini influenti e del loro desiderio di potere e dominio sugli altri questa verità profonda è stata distorta e troncata dalla nostra cultura. E’ stato così che la gente ha dimenticato o ignorato la profonda connessione tra la donna e la Madre Divina.
Generalmente, la religione che noi pensiamo dia meno status alle donne è l’Islam; ma il Corano parla di qualità come la compassione e la saggezza, e della essenziale natura di Dio come femminile.
Nella Cristianità, l’Essere Supremo è venerato esclusivamente come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. L’aspetto femminile di Dio non è ampiamente riconosciuto. Cristo considerava uguali gli uomini e le donne.
Affinché Cristo, Krishna e Buddha nascessero, fu necessaria una donna. Per incarnarsi, Dio ebbe bisogno di una donna, la quale passò attraverso tutto il dolore e le difficoltà della gravidanza e diede la nascita. Un uomo non sarebbe stato capace di fare questo. Però nessuno considera che e ingiustizie delle donne sono regolate dagli uomini. Nessuna genuina religione guarderà alle donne in modo derogatorio.
Per coloro che hanno realizzato Dio, non c’è differenza tra maschio e femmina. Gli esseri realizzati hanno una visione imparziale. Se da qualche parte nel mondo esistono regole che impediscono alle donne di godere della loro libertà legittima, regole che ostacolano il loro progresso nella società, allora queste regole non sono comandamenti di Dio, ma nascono dall’egoismo degli uomini.
Quale occhio è più importante, il destro o il sinistro? Sono entrambi equamente importanti. E’ la stessa cosa per lo status dell’uomo e della donna nella società. Entrambi dovrebbero essere consapevoli delle proprie responsabilità uniche, o dharma. Uomini e donne diventeranno forze complementari e procederanno insieme con un senso di cooperazione e rispetto reciproco, allora raggiungeranno le perfezione.
In realtà, l’uomo è una parte della donna. Ogni bambino è prima di tutto nel grembo di sua madre, una parte dell’essere stesso della donna. Per ciò che riguarda la nascita, l’unico ruolo dell’uomo è di offrire il suo seme. Per lui è soltanto un momento di piacere; per la donna si tratta di nove mesi di sacrifici. E’ la donna che riceve, concepisce e fa di questa vita una parte del proprio essere. Ella crea l’atmosfera più adatta perché questa vita cresca dentro di sé e poi dà alla luce questa vita. Le donne sono essenzialmente madri, creatrici di vita. C’è in tutti gli uomini il profondo desiderio nascosto di essere riavvolti dall’amore incondizionato di una madre. Questa è una delle ragioni sottili dell’attrazione che gli uomini provano verso le donne – perché un uomo nasce da una donna.
Nessuno può mettere in dubbio le realtà della maternità, del fatto che gli uomini sono creati dalle donne. Tuttavia colori che rifiutano di uscire dal bozzolo delle loro menti ristrette non saranno mai capaci di comprendere. Non si può parlare di luce a chi conosce soltanto le tenebre.
Il principio della maternità è vasto e potente come l’universo con il potere della maternità dentro di lei, una donna può influenzare il mondo intero.
“Dio è uomo o donna?” La risposta a questa domanda è che Dio non è né uomo né donna: Dio è “Quello”. Ma se si insiste a dare un sesso a Dio, allora Dio è più femminile che maschile, perché il maschile è contenuto nel femminile.
Chiunque – uomo o donna – abbia il coraggio di superare le limitazioni della mente può raggiungere lo stato di maternità universale. L’amore di una maternità risvegliata è amore e compassione non soltanto verso i propri figli, ma verso tutte le persone, gli animali e le piante, le pietre ed i fiumi – un amore esteso a tutta la natura, a tutti gli esseri. In realtà, per una donna in cui si sta risvegliando lo stato di vera maternità, è Amore Divino – e questo è Dio.
Più della metà della popolazione mondiale è composta da donne. E’ una enorme perdita quando alle donne viene negata la libertà di farsi avanti, e quando viene loro negato la status elevato che spetta loro nella società. Quando alle donne non sono riconosciute queste cose, la società perde il loro potenziale contributo.

Quando le donne vengono soffocate, anche i figli non possono svilupparsi totalmente. In questo modo, una intera generazione perde forca e vitalità. Soltanto quando si accorderà alle donne l’onore che si meritano, potremo creare un mondo di luce e consapevolezza.
Le donne possono svolgere tutti i compiti proprio come gli uomini – e forse anche meglio. Le donne hanno la forza di volontà e l’energia creativa di fare qualsiasi tipo di lavoro. Amma può dire questo basandosi sulla propria esperienza. Qualunque sia l’azione, le donne possono raggiungere livelli straordinari, e ciò è particolarmente vero sul sentiero spirituale. Le donne hanno la purezza mentale e la capacità intellettuale per farlo. Ma, qualsiasi cosa intraprendano, devono partire in modo positivo. Se la partenza è buona, allora lo saranno automaticamente anche la parte intermedia e quella finale, a condizione che si abbiano pazienza, fede ed amore. Inizi sbagliati che si appoggiano su fondamenta difettose sono una delle ragioni per cui le donne non hanno successo nella vita. Non basta che le donne godano dello stesso status sociale degli uomini; il problema è che alle donne viene data una cattiva partenza nella vita, a causa di comprensioni errate e di mancanza della giusta consapevolezza. Così le donne cercano di arrivare alla meta senza il beneficio di aver avuto una buona partenza.
Se vogliamo imparare a leggere l’alfabeto romano, dobbiamo iniziare con ABC, non con UVZ. E quale è l’ABC delle donne? Quale è la fibra stessa dell’essere di una donna, della sua esistenza? Sono le sue qualità innate, i principi essenziali dell’essere madre. Qualsiasi area lavorativa la donna scelga,non dovrebbe dimenticare queste virtù che Dio o la Natura le hanno regalato. La donna dovrebbe compiere tutte le sue azioni mantenendosi saldamente radicata nel terreno di queste qualità. Proprio come l’ABC è l’inizio dell’alfabeto, le qualità materne sono la parte fondamentale di una donna. Ella non deve escludere questa parte essenziale di se stessa prima di procedere verso gli altri livelli.
Ci sono molte facoltà nelle donne che generalmente non si riscontrano negli uomini. Una donna ha la capacità di impegnarsi su vari fronti allo stesso tempo. Al contrario degli uomini, le donne hanno la capacità di fare parecchie cose simultaneamente. Anche se deve dividersi a fare diverse cose contemporaneamente, la donna ha la dote di compiere tutte le azioni con grande bellezza e perfezione. Perfino nel suo ruolo di madre, la donna sa far emergere molte sfaccettature del suo essere – deve essere affettuosa e tenera, forte e protettiva, severa disciplinatrice. Raramente vediamo negli uomini questa combinazione di qualità. Quindi, in realtà, le donne hanno una responsabilità maggiore degli uomini. Esse tengono le redini dell’integrità e dell’unità nella famiglia e nella società.
La mente di un uomo si identifica facilmente con i suoi pensieri e le sue azioni. L’energia maschile può essere paragonata all’acqua stagnante; non scorre. La mente e l’intelletto di un uomo generalmente si fissano sul lavoro che sta facendo. E’ difficile per l’uomo spostare la propria mente da un centro di attenzione all’altro. A causa di ciò, la vita professionale e la vita familiare di molti uomini si mescolano. Molti uomini non riescono a separarle, Le donne, d’altro canto, hanno una capacità innata di fare ciò. E’ una tendenza profondamente radicata dell’uomo quella di portare a casa la propria immagine professionale ed a comportarsi con la moglie ed i figli come se fosse lavoro. La maggior parte delle donne è in grado di mantenere separata la vita professionale da quella familiare.
L’energia femminile, l’energia di una donna, è fluida come un fiume. Questo rende facile alla donna essere una madre, una moglie ed una buona amica che infonde sicurezza al marito. Lei ha il dono speciale di essere la guida e la consigliera dell’intera famiglia. Le donne che lavorano sono più che in grado di avere successo anche in quel settore.

Le qualità materne aiutano la donna a trovare dentro di sé un profondo senso di pace e di armonia. Ciò le permette di riflettere e di reagire allo stesso tempo; mentre un uomo tende a riflettere di meno ed a reagire di più. La donna può ascoltare le sofferenze di altre persone e rispondere con compassione; tuttavia, quando viene messa di fronte ad una sfida, sa affrontare la situazione e reagire con forza, proprio come un uomo.
Nel mondo d’oggi, tutto è contaminato e reso innaturale. In questo ambiente, la donna deve fare particolarmente attenzione che le sue qualità materne – la sua natura essenziale di donna – non vengano contaminate e distorte.
C’è un uomo nelle profondità interiori di ogni donna ed una donna nelle profondità interiori di ogni uomo. I grandi saggi e veggenti hanno avuto in meditazione la rivelazione di questa verità da tempo immemorabile. Questo è il significato del concetto di Ardhnariswara (metà Dio e metà Dea) nella fede indiusta. Che tu sia una donna oppure un uomo, la tua vera umanità verrà alla luce solo quando le qualità maschili e quelle femminili dentro di te saranno bilanciate.
Anche gli uomini hanno sofferto moltissimo per l’esilio del principio femminile dal mondo. A causa della oppressione delle donne e della soppressione dell’aspetto femminile all’interno dell’uomo, la vita degli uomini è diventata frammentaria, spesso dolorosa. Anche gli uomini devono risvegliarsi alle proprie qualità femminili. Devono sviluppare empatia e comprensione nel loro atteggiamento verso e donne e nel modo in cui si rapportano al mondo.
Le statistiche provano che gli uomini – non le donne – commettono di gran lunga la maggior parte dei crimini e degli omicidi in questo mondo. C’è una profonda connessione tra il modo in cui gli uomini distruggono Madre Natura ed il loro atteggiamento verso le donne. Nei nostri cuori dobbiamo dare alla Natura la stessa importanza che diamo alla nostra madre biologica.
Soltanto l’amore, la compassione e la pazienza – le qualità fondamentali della donna – possono ridurre le tendenze intrinsecamente aggressive ed esagerate dell’uomo. Allo stesso modo, ci sono donne che hanno bisogno delle qualità dell’uomo, in modo che la loro bontà e purezza non le immobilizzino.
Le donne sono la forza e le fondamenta stesse della nostra esistenza nel mondo Quando le donne perdono il contatto con il loro vero sé, l’armonia del mondo cessa di esistere ed incomincia la distruzione. E’ quindi cruciale che le donne di ogni dove facciano tutti gli sforzi per riscoprire la loro natura fondamentale, perché soltanto in quel caso potremo salvare questo mondo.
Ciò di cui il mondo d’oggi ha davvero bisogno è una cooperazione fra uomini e donne, basata su di un saldo senso di unità nella famiglia e nella società. Le guerre ed i conflitti, tutta la sofferenza e la mancanza di pace nel mondo attuale, si ridurranno senz’altro di molto se uomini e donne incominceranno a cooperare ed a sostenersi a vicenda. A meno che si ristabilisca l’armonia tra il maschile ed il femminile, tra uomini e donne, la pace continuerà a non essere altro che un sogno lontano.
Ci sono due tipi di linguaggio al mondo: il linguaggio dell’intelletto ed il linguaggio del cuore. Al linguaggio dell’arido, razionale intelletto, piace discutere ed attaccare. L’aggressione è la sua natura. E’ puramente maschile, privo di amore e di qualsiasi senso di relazione. Esso dice: “Non solo io ho ragione e tu hai torto, ma lo proverò ad ogni costo, così che tu ti sottometta a me”. Controllare gli altri e trasformarli in burattini che ballano al proprio ritmo è tipico di coloro che parlano questa lingua. Essi cercano di imporre le loro idee sugli altri. I loro cuori sono chiusi. Essi tengono raramente in considerazione i sentimenti altrui. Si preoccupano soltanto del proprio ego e della propria vuota idea di vittoria.
Il linguaggio del cuore, il linguaggio dell’amore, che è connesso a principio femminile, è molto diverso. A coloro che parlano questo linguaggio non importa del proprio ego. A loro non interessa dimostrare che hanno ragione o che tutti gli altri hanno torto. Si preoccupano profondamente delle altre persone e desiderano aiutarle, sostenerle ed elevarle. In loro presenza, la trasformazione semplicemente avviene. Sono loro che danno speranza concreta e luce a questo mondo. Le persone che li avvicinano, rinascono. Quando essi parlano, non è per tenere una conferenza, fare impressione sugli altri o litigare: è una vera comunione di cuori.
Il vero amore non ha niente a che vedere con la lussuria o l’egocentrismo. Nel vero amore, tu non sei importante; è l’altro ad esserlo. In amore, l’altro non è lo strumento per soddisfare i tuoi desideri egoistici; sei tu ad essere uno strumento del divino con l’intenzione di fare del bene nel mondo. L’amore non sacrifica gli altri; l’amore dona se stesso con gioia. L’amore è altruista – non l’altruismo forzato delle donne relegate in un angolo, trattate come oggetti. Nel vero amore, non ti senti senza valore; anzi, ti espandi e diventi una cosa sola con tutto – abbracci tutto, sei sempre nella beatitudine.
Sfortunatamente, nel mondo d’oggi, è il linguaggio dell’intelletto a prevalere, non il linguaggio dl cuore. Sono i rappresentanti della lussuria e dell’egoismo, non dell’amore, a dominare il mondo. Le persone dalla mentalità ristretta influenzano coloro che hanno le menti più deboli e li usano per i loro scopi egoistici. Gli antichi insegnamenti dei saggi sono stati distorti per poterli rinchiudere nei confini limitati dei desideri egoistici degli uomini. Il concetto dell’amore è stato distorto. Questa è la ragione per cui il mondo è pieno di conflitti, violenza e guerre.
La donna è la creatrice della razza umana. E’ il primo Guru, la prima guida ed educatrice dell’umanità. Pensate alle potenti forze, sia positive che negative, che un essere umano può immettere nel mondo. Ognuno di noi ha un grande effetto sugli altri, che ne siano consapevoli o meno. La responsabilità di una madre, quando si tratta di formare, influenzare ed ispirare i suoi figli, non deve essere sottovalutata. C’è molta verità nel detto che c’è una donna forte dietro ogni uomo di successo. Ogni qualvolta vediamo persone felici e pacifiche; ogni qualvolta vediamo bambini dotati di qualità nobili e di buone disposizioni; ogni qualvolta vediamo uomini che hanno immensa forza quando affrontano fallimenti e situazioni avverse; ogni qualvolta vediamo persone che possiedono una grande dose di comprensione, simpatia, amore e compassione verso i sofferenti, e che si donano agli altri, troveremo generalmente una grande madre che li ha ispirati a diventare quello che sono.
Sono le madri le più capaci a seminare i semi dell’amore, della fratellanza universale e della pazienza nella mente degli esseri umani. C’è un legame speciale tra madre e figlio. Le qualità interiori della madre vengono trasmesse al bambino perfino attraverso il latte materno. La madre capisce il cuore del figlio; riversa il proprio amore sul figlio, gli insegna le lezioni positive della vita e corregge i suoi errori. Se si cammina diverse volte su un terreno di soffice, verde erba, si traccerà facilmente un sentiero. I buoni pensieri ed i valori positivi che seminiamo nei nostri figli resteranno con loro per sempre. E’ facile formare il carattere di un bambino quando è molto giovane, ma è molto più difficile una volta che il bambino è cresciuto.
Un giorno, mentre Amma stava dando il darshan in India, un giovane si avvicinò a Lei. Viveva in una parte del paese devastata dal terrorismo. A causa dei frequenti omicidi e saccheggiamenti, le persone di quella area soffrivano moltissimo. Il ragazzo disse ad Amma di essere il leader di un gruppo di giovani che facevano molto lavoro di assistenza sociale in quella zona. Pregò Amma dicendo: “Ti prego, dai a quei terroristi, così pieni di odio e di violenza la giusta comprensione. E a tutti coloro che hanno subito tante atrocità e sofferto così tanto, ti prego riempi il cuore con lo spirito del perdono. Altrimenti la situazione si deteriorerà soltanto e non ci sarà mai fine alla violenza”.
Amma fu molto contenta di sentire la sua preghiera di pace e perdono. Gli chiese cosa gli avesse fatto scegliere una vita di lavoro sociale e lui rispose: “ E’ stata la mia mamma l’ispirazione dietro a tutto questo. La mia infanzia è stata cupa e terribile. Quanto avevo sei anni, vidi con i miei occhi mio padre, un uomo che amava la pace, venir brutalmente assassinato dai terroristi. La mia vita fu distrutta. Ero pieno di odio e tutto quello che volevo era vendetta. Ma mia madre cambiò il mio atteggiamento. Ogni qualvolta io le dicevo che un giorno avrei vendicato la morte di mio padre, lei rispondeva: “Figlio, uccidere quelle persone riporterà forse tuo padre in vita? Guarda tua nonna, è sempre così triste. Guarda me, quanto è difficile tirare avanti senza tuo padre. E guarda semplicemente te stesso, quanto sei triste per non avere tuo padre vicino a te. Vorresti che altre madri ed altri figli soffrissero come noi? L’intensità di questo dolore sarebbe la stessa anche per loro. Cerca di perdonare gli assassini di tuo padre per le loro terribili azioni e diffondi invece il messaggio di amore e di fratellanza universale”.
Quando crebbi, la gente mi invitava ad unirmi a diverse frange terroristiche per vendicare la morte di mio padre. Ma i semi del perdono gettati da mia madre avevano dato frutto ed io rifiutai tutte le offerte. Diedi ad altri ragazzi gli stessi suggerimenti che mi aveva dato mia madre. Questo cambiò l’atteggiamento di molte persone, che da allora mi aiutano nel servizio altruistico”.
L’amore e la compassione, invece dell’odio, che questo ragazzo ha scelto di dare al mondo, derivavano dalle sorgenti dell’amore in sua madre.
E’ in questo modo, attraverso l’influenza che ha su suo figlio che una madre influisce sul futuro del mondo. Una donna che ha risvegliato la sua innata maternità, porta il paradiso sulla terra ovunque lei sia. Soltanto le donne possono creare un mondo felice e pacifico. Ed è così che colei che culla il bambino è colei che regge la lampada che fa luce sul mondo.
Gli uomini non dovrebbero mai cercare di ostacolare il progresso di una donna verso la posizione che le spetta di diritto nella società. Dovrebbero comprendere che il pieno contributo delle donne è di vitale importanza per il mondo. Gli uomini devono smettere di ostacolarle il cammino; anzi, dovrebbero prepararle il sentiero per rendere più agevole il suo procedere.
La donna, da parte sua, dovrebbe pensare a quello che può offrire alla società, invece di quelli che può prendere per sé. Questo atteggiamento la aiuterà senz’altro a progredire. Bisogna sottolineare che una donna non ha bisogno di ricevere o di prendere niente da nessuno. Ha soltanto bisogno di risvegliarsi. Allora sarà in grado di dare il suo contributo alla società nel modo che desidera ed otterrà tutto ciò di cui ha bisogno.
Invece di arrugginire, passando la loro vita tra le quattro mura della cucina, le donne dovrebbero uscire e condividere con gli altri quello che hanno da offrire, e realizzare i loro obiettivi nella vita. Oggigiorno, quando la rabbia e la competizione sono ovunque senza la norma, sono la pazienza e la tolleranza delle donne a creare l’armonia nel mondo. Proprio come un circuito elettrico completo dipende dalla presenza di entrambi i poli, positivo e negativo, affinché la vita possa scorrere in tutta la sua pienezza, ha bisogno della presenza e del contributo sia dei uomini che delle donne. Soltanto quando uomini e donne si completeranno e sosterranno a vicenda, potranno fiorire interiormente.
In generale, le donne di oggi vivono in un mondo disegnato da e per gli uomini. Alle donne non serve un mondo così: esse devono creare la propria identità e poi rimodellare la società. Ma devono ricordarsi del vero significato della libertà. Non è una licenza a vivere ed a comportarsi come si vuole, senza preoccuparsi delle conseguenze sugli altri; non significa che le mogli e le madri debbano sfuggire alle proprie responsabilità familiari. La libertà e la rinascita della donna devono incominciare dall’interno. Inoltre, affinché si risvegli e si manifesti in lei il potere puro, o Shakti, la donna deve innanzitutto diventare consapevole delle proprie debolezze. Allora potrà superarle con la forza di volontà, il servizio altruistico e le pratiche spirituali.
Mentre si forzano di riguadagnare il posto che spetta loro nella società, le donne non devono mai perdere la loro natura essenziale. Questa tendenza si riscontra in molte nazioni e non aiuterà mai le donne a raggiungere la vera libertà. E’ impossibile conquistare la vera libertà imitando gli uomini. Se sono le donne stesse a voltare le spalle all’essenza femminile, ciò culminerà nel completo fallimento della donna e della società. In questo modo i problemi del mondo non si risolveranno ma si aggraveranno soltanto. Se le donne rifiutano le proprie qualità femminili e cercano di diventare come gli uomini, coltivando soltanto le qualità mascoline, lo squilibrio del mondo non farà altro che aumentare. Non è questo di cui il mondo attuale ha bisogno. Ciò che serve davvero è che le donne contribuiscano il più possibile nella società sviluppando la loro maternità universale e anche le loro qualità maschili.
Finché le donne non fanno lo sforzo di risvegliarsi, sono loro stesse, in un certo senso, le responsabili della creazione del proprio mondo ristretto.
Più la donna si identifica con la propria maternità interiore, più si risveglia alla Shakti, al potere puro. Quando le donne svilupperanno questo potere dentro di sé, il mondo incomincerà ad ascoltare sempre di più la loro voce.
Molti individui ed organizzazioni onorevoli, come l’ONU, sostengono il progresso delle donne. Questa conferenza è per noi una opportunità di costruire su queste fondamenta. Amma vorrebbe condividere alcuni suggerimenti.
1) I leader religiosi devono fare tutto il possibile per riportare i loro seguaci alla vera essenza della spiritualità e, alla luce di ciò, condannare tutti i tipi di oppressione e violenza nei confronti delle donne.
2) L’ONU dovrebbe entrare nelle zone di guerra e nelle aree di conflitto interno e provvedere un rifugio sicuro per le donne ed i bambini dove sono particolarmente a rischio.
3) Tutte le religioni e le nazioni devono condannare pratiche vergognose come il feticidio e l’infanticidio femminile, e la mutilazione genitale femminile.
4) Il lavoro minorile forzato dovrebbe essere eliminato.
5) Il sistema della dote dovrebbe essere abolito.
6) L’ONU ed i leader di tutte le nazioni dovrebbero intensificare i loro sforzi per porre fine al traffico dei bambini ed allo sfruttamento sessuale delle ragazzine. Le conseguenze legali di tali comportamenti dovrebbero essere efficaci deterrenti.
7) Il numero degli stupri che avvengono in tutto il mondo è incredibile. Ed è incomprensibile il fatto che in alcune nazioni siano le vittime stesse dello stupro ad essere punite. Possiamo stare semplicemente a guardare tutto ciò? Ci dovrebbe essere uno sforzo internazionale orchestrato per educare i ragazzi, allo scopo di porre fine allo stupro ed alle altre forma di violenza contro le donne.
8) La dignità delle donne è screditata dai messaggi pubblicitari che le trattano come oggetti sessuali. Non possiamo tollerare questo sfruttamento.
9) I leader religiosi dovrebbero incoraggiare i loro fedeli a fare del servizio altruistico una parte integrante della loro vita.
L’essenza della maternità non è limitata alle donne che hanno dato la nascita: è un principio inerente sia negli uomini che nelle donne. E’ un atteggiamento della mente. E’ Amore; e quell’amore è il respiro della vita. Nessuno direbbe mai:”Respirerò solo quando sono con la mia famiglia ed i miei amici; non respirerò davanti ai miei nemici”. Allo stesso modo, per coloro nei quali la maternità è stata risvegliata, l’amore e a compassione per tutti sono parte del loro essere quanto il respiro.
Amma crede che il prossimo futuro dovrebbe essere dedicato al risveglio del potere curativo della maternità. Questo è il solo modo per realizzare il nostro sogno di pace ed armonia per tutti. E può essere fatto! Sta interamente a noi. Ricordiamoci di questo e procediamo.
Amma vuole ringraziare tutti coloro che si sono impegnati nell’organizzare questo summit. Amma onora profondamente i vostri sforzi per portare la pace a questo mondo. Possano i semi della pace che piantiamo oggi qui portare frutti per tutti.






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giaggio

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Spedito - 27/05/2009 :  14:14:51  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


http://akaramente.blogspot.com/search/label/AmritaMa

http://www.youtube.com/watch?v=7Wdw5e4igDU

La voce del canto è di Sri.Anandamay ma
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giaggio

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Spedito - 27/05/2009 :  14:46:01  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


IL GURU

Con la trasparenza dell’acqua
di sorgente
con l’innocenza di un sorriso
di bimbo
scorri O RUSCELLO DIVINO
sui sassi e sul fango
di questo mondo
dando Vita.


MADRE
Di cosa posso insuperbirmi o di cosa essere orgoglioso
se Tu, Madre, sei l’autrice di tutto?
Una poesia Tu l’hai ispirata, Tu l’hai scritta,
Tu la leggi e l’ascolti;
anche se l’hai ispirata attraverso quell’intelletto,
l’hai scritta con quelle mani,
l’hai letta attraverso quegli occhi
ed infine l’hai ascoltata con altre orecchie.
Appartiene a Te l’opera ed il risultato
ed io ne faccio parte.

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Un caro abbraccio a tutti i partecipanti di questo Forum

JAY GURU
giaggio
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giaggio

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Spedito - 01/07/2009 :  10:31:56  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Giardiniere di Anime

Tra coloro che gli passavano davanti, Ramakrishna sapeva scegliere quelli che il suo intuito religioso — un sesto senso che in lui era più sviluppato degli altri — gli rivelava predestinati al seme divino, quelli in cui Dio era come in dormiveglia e in cui bastava uno sguardo o un gesto per svegliarLo. Quasi tutti i suoi discepoli, in maniera consapevole o inconsapevole, gli rivelavano fin dal primo incontro le vibrazioni del loro essere interiore. Egli li esaminava a fondo. Le persone comuni dovevano cercare solo la propria salvezza, ma i suoi discepoli dovevano diventare delle guide e prendersi cura di anime. Per questo prima di sceglierli li sottoponeva ad un vero e proprio esame fisico e morale, seguito poi da una disciplina paterna ma sempre vigile.
Lì sceglieva di preferenza giovani, a volte giovanissimi, appena adolescenti (Turìyananda aveva quattordici anni, Subhodananda diciassette) e non sposati, 'non ancora imbrigliati nella rete del desiderio, non intrappolati dalle ricchezze, liberi da legami'. Se erano sposati, come Brahmananda, esaminava anche la moglie, per accertarsi che non avrebbe disturbato il giovane sposo nell'adempimento della sua missione, ma che anzi gli sarebbe stata d'aiuto.
I discepoli di quest'uomo analfabeta furono, in genere, giovani ben istruiti che avevano studiato almeno una lingua straniera e che conoscevano il sanscrito. Questo però non era indispensabile. L'esempio dì Latu è significativo (benché si possa dire che quest'unica eccezione confermi la regola). Quest'umile e ignorante servitore, nativo del Bihar
e quindi considerato uno straniero nel Bengala, fu risvegliato alla vita eterna da un solo sguardo di Ramakrishna, poiché senza saperlo portava in sé lo stesso genio del cuore del Maestro.
Poche vite dì santi sono più commoventi della sua, come racconta Mukerij. Servitore di un ricco medico, giunse su un battello del Gange, si presentò da parte del suo padrone e depose un'offerta ai piedi di Ramakrishna. I loro sguardi s'incrociarono. Due giorni dopo Latu ritornò e si donò completamente a lui, per la vita. Si spogliò a tal punto di sé che, anche quando faceva del bene, aveva paura di ricadere nella trappola dell'amor proprio o della 'routine'. Si sapeva al sicuro solo quando si sentiva unito alla bontà di Dio. Quest'uomo analfabeta comprendeva il linguaggio profondo della musica. Mentre stava per morire (per 'sputare il suo corpo', secondo la sua rude espressione), disse in estasi: "Sento suonare il flauto! Finalmente! Vado all'appuntamento con Lui... ".
Disse Ramakrishna ai discepoli: "Molti di voi per arrivare a Dio hanno dovuto attraversare le torbide acque del sapere... Ma Latu vi è volato sopra, come Hanuman".
Che insegnava Ramakrishna? Vivekananda ha sottolineato efficacemente l'originalità dei suoi metodi, soprattutto nell'India di quel tempo (in seguito alcuni dei suoi principi sono stati ripresi e razionalizzati dalle nuove scuole europee). Fino ad allora in India la parola di un maestro era stata legge. Il guru godeva da parte dei discepoli (chela) di un rispetto superiore a quello dovuto ai genitori. Ramakrishna non esigeva nulla di tutto ciò. Si poneva sullo stesso piano dei suoi giovani discepoli, era il loro compagno, loro fratello; parlavano familiarmente, senza alcuna traccia di superiorità.
I consigli che dava loro non venivano da lui; era la Madre che parlava con le sue labbra: "Che c'entro io?". Così anche le parole erano solo degli accessori, non l'insegnamento. II vero insegnamento non era inculcare una dottrina, ma 'comunicare'.
Comunicare cosa? Il vero essere uomo? Neanche quello, o piuttosto molto di più... II vero Essere, il Sé... Potremo dire: quello stato di pienezza interiore, di ricchezza vitale purificala che chiamiamo 'spiritualità' Questa si comunica 'come si dona un fiore ‘. Il buon giardiniere dispensa il sole e l'ombra che servono alla crescita soltanto alle anime in boccio che gli sono affidate, perché fioriscano e spandano il loro profumo spirituale. Nient'altro, il resto verrà da sé: "Quando il loto è sbocciato, le api vi vanno ad attingere il nettare. Che il loto del carattere sbocci dunque naturalmente!".
Di conseguenza il Maestro stava molto attento a non ostacolare il loro sviluppo interponendosi tra il sole e queste piante umane. Il suo rispetto e il suo amore per le personalità altrui, il suo timore d'assoggettarle giunsero fino al punto che aveva paura di essere amato troppo.
Non voleva che l'affetto che i discepoli nutrivano per lui li incatenasse: "Lascia che le api saccheggino il tuo cuore, ma bada che la bellezza del tuo cuore non ne trattenga qualcuna prigioniera!".
A maggior ragione non era il caso d'imporre loro delle idee. Nessun credo stabilito. Ho già citato le sue parole: "Madre, non esporre credenze per bocca mia!". Ancor meno dei riti: "Dio non si può avere con un sistema di rituali, ma solo con l'amore e la sincerità".
Non vi erano inutili discussioni sulla metafisica e la teologia!
"Non amo le discussioni. Dio sta oltre il potere del ragionamento. Vedo che tutto ciò che esiste è Dio. A che serve allora ragionare? Entrate nel giardino, mangiate i frutti sacri e andatevene! Non siete entrati per contare le foglie dell'albero di mango. Perché perdere tempo a discutere di reincarnazione o dell'adorazione di un'immagine sacra? Poco importa se il calcolo è giusto o no...". (Cfr. Il Vangelo di Sri Ramakrishna, passim).
Qual è dunque la cosa importante? L'esperienza personale. Prima fare l'esperienza e poi credere in Dio. La fede non deve precedere, ma seguire l'esperienza religiosa. Se essa viene prima non ha consistenza.
Ramakrishna dava per scontata la sua fede che Dio è in tutto, è tutto, e che chi apre gli occhi e si guarda intorno finisce necessariamente per incontrarLo. Questa per lui era una realtà cosi profonda e costante da non sentire neanche il bisogno di dimostrarla con prove."
Non pensava neppure lontanamente d’imporre agli altri la propria visione; era troppo sicuro che un uomo sincero vi sarebbe arrivato da sé. La sua sola preoccupazione era quella di fare dei suoi discepoli degli uomini sani e sinceri.

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giaggio

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Spedito - 01/07/2009 :  10:38:19  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Il 7 luglio alle 10.22 sarà luna piena, in questo giorno si festeggia il “GURU PURNIMA”, giorno dedicato al GURU.
Il Guru è la manifestazione dell’Amore di Dio in forma umana. Il nostro Guru, Paramahansa Yogananda, sgridò un giorno un suo discepolo (in modo apparentemente brusco),
Brother Anandamoy fu sorpreso da questo modo di fare di Yogananda e cominciò a pensare: ”sono venuto qui pensando di trovare Amore ed invece assisto a questa spiacevole scena”.
Anandamoy era su di un tetto per ripararlo. Il Guru che conosceva i pensieri di Anandamoy lo chiamò, ma Anandamoy , facendo finta di non sentire, seguitò a lavorare. Tutto questo andò avanti per più di una volta ma alla fine scese dal tetto e si avvicinò al Maestro che presolo per mano gli disse: ”Vedi qualche volta devo riprendere qualcuno duramente e a me dispiace, vorrei riprendervi solo con l’Amore ma sappi che sono qui per darvi ogni goccia del mio sangue..” A quelle parole Anandamoy sentì fluire l’Amore di Dio dal Maestro in lui e quello che era il suo disappunto mentale svanì per lasciar posto a lacrime di Gioia.
Yogananda Disse: “Rivolgerò la mia barca sull’oceano della vita fintanto che ci sarà un solo uomo bisognoso di aiuto.



DALLA GURU GITA


Il Guru non è differente dal sé, dalla Coscienza. Fuori di ogni dubbio, questa è la verità, l'Assoluta verità. Perciò l'uomo saggio deve cercare il suo Guru.

Annientando l'ignoranza, la Madre Universale risiede nel corpo come segreta conoscenza. Ella rivela la Sua propria luce attraverso le parole del Guru.

Se un uomo spruzza dell'acqua sul suo capo, ricordandosi i piedi di loto del suo Guru, ottiene lo stesso risultato di essersi bagnato in tutte le acque sacre.

Il Guru è Brama, il Guru è Vishnu, il Guru è Shiva, il Guru è il Supremo Assoluto. Omaggi a Lui.

Omaggi al Guru che è Shiva, la Causa Prima dell'Universo, il ponte per attraversare l'Oceano della mondanità, la sorgente di ogni conoscenza.

Omaggi al Guru che tramite il collirio della conoscenza guarisce gli occhi di chi è accecato dalle tenebre dell'ignoranza.

Tu sei mio Padre, tu sei mia Madre, tu sei mio fratello, tu sei il mio Dio. Omaggi a te o Guru, che impartisci la vera conoscenza a questo mondo.

Se il Signore Shiva si inquieta il Guru ti può salvare, ma se il Guru si inquieta nemmeno Shiva ti può salvare. Perciò con tutti i tuoi sforzi cerca rifugio nel Guru.

Io mi prostro al Guru, oceano di misericordia con le mani giunte, per ricevere la sua Grazia, che libera l'anima dal mondo delle diversità.

Omaggi al Guru che rivela il Supremo Essere di cui questa sfera (cosmica) dell'animato ed inanimato è indivisibilmente pervasa.

Omaggi al Guru, il quale è Coscienza, Pace, Eternità. Egli trascende l’etere ed è senza macchia. Egli è al di là della Divina Melodia (Nada), del Punto Blu (Bindu) e delle visioni (Kala).

Il mio Signore è il Signore dell’Universo, il mio Guru è l’insegnante dei tre mondi. Il mio Sé è il Sé di tutti gli esseri. Omaggi al Guru.

La radice della meditazione è la forma del Guru. La radice dell’adorazione sono i piedi del Guru. La radice del mantra è la parola del Guru. La radice della liberazione è la Grazia del Guru.

OM SHANTI SHANTI SHANTI

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starkeeper

Italy
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Spedito - 01/07/2009 :  11:25:11  Mostra profilo  Visita l'homepage di starkeeper  Rispondi allegando il testo
Grazie mille, bellissimi tutti e due i post. :)
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lotusflower

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Spedito - 01/07/2009 :  14:15:19  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo
Citazione:
Originariamente inviato da starkeeper

Grazie mille, bellissimi tutti e due i post. :)



Molto bello Giaggio...grazie.
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giaggio

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Spedito - 21/07/2009 :  16:50:28  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Considerando la DIVINA MADRE come sorgente della Vita, penso che il giusto Atteggiamento di cui parla Sorella Gyanamata sia bene racchiuso nel salmo 130 che dice:

- Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
e non si leva con superbia il mio sguardo;
- non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
- Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre
come un bimbo svezzato è l'anima mia.


PREGHIERA INDIANA

Rimuovi ogni mia pena e sciogli le mie preoccupazioni, Sii misericordioso, oh Signore! Possa il tempio della mia mente essere illuminato dalla Tua pura Conoscenza!
In ogni casa in cui vengono agitate fiaccole dinnanzi a Te, ed in cui sono adorati i tuoi sacri piedi, là dimora il Signore Hari, nella sua Gloria Infinita.
Ovunque i devoti cantino le tue lodi ed i tuoi nomi, ove ruscelli d'amore fioriscono, là discende il Signore Hari, dal suo vero Regno, per ascoltare.
Tu mi hai dato tutto, Cosa posso offrirti io? Oh Maestro. Io ti offro i miei saluti con le mani giunte.

(Il Signore HARI è il Dio del Cuore)

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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 24/07/2009 :  09:57:56  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Il 25 luglio si commemora MAHAVATAR BABAJI il quale ha promesso di proteggere e guidare tutti i sinceri Kriya Yogi nel loro cammino verso la meta. “ogni volta che un devoto pronuncia con reverenza il nome di Babaji”, ha detto Lahiri Mahasaya, “attira su di se un’istantanea benedizione spirituale”.(dal diario spirituale)
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E’ RAM GOPAL, che parla, descrivendo l’incontro al Gath di Dasasamedh in Benares, tra lui stesso, Mataji (sorella di Babaji), Lahiri Mahasaya e Babaji.

“Lahiri Mahasaya, Mataji ed io c’inginocchiammo ai sacri piedi del grande Guru. Un’eterea sensazione di gloriosa beatitudine faceva vibrare ogni fibra del mio essere, mentre toccavo la sua carne divina.
- Sorella mia benedetta – disse Babaji, - ho intenzione di lasciare la mia forma e di immergermi nella Corrente infinita.
- Ho intuito il tuo progetto, amato Maestro. Volevo parlarne con te questa notte. Perché vuoi abbandonare il tuo corpo? – La meravigliosa donna lo fissava supplichevole.
- Che differenza c’è se porto un’onda visibile o invisibile sull’oceano del mio spirito?
- Mataji rispose con sottile tratto di spirito: - Guru immortale, se non vi è nessuna differenza, allora ti prego di non abbandonare mai la tua forma.
- Così sia! – disse Babaji solennemente. – Non abbandonerò mai il mio corpo fisico. Esso rimarrà sempre visibile, per lo meno a un piccolo gruppo di persone su questa terra. Il Signore ha espresso la Sua volontà attraverso le tue labbra.
(Autobiografia di uno Yogi pag.309-310)
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Mukunda

Messaggi 1006

Spedito - 24/07/2009 :  13:32:48  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo
Grazie Giancarlo

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Self Realization Fellowship
http://www.yogananda.org/
http://www.altrogiornale.org/page.php?45
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giaggio

Messaggi 84

Spedito - 01/08/2009 :  09:19:31  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


janmashtami
Anniversario della nascita di
BHAGAVAN KRISHNA
Il 14 – 08 – 09 si celebra la nascita del Signore Krishna .

“Dove viene letta la Gita, là giunge l’aiuto. Dove la Gita viene discussa, recitata, insegnata o udita, là io risiedo immancabilmente”

BHAGAVAD GITA (II – 46,47,48)
Sebbene nei Veda vi siano molte cose utili, accetta soltanto ciò che ha a che fare con l'Eterno, poiché ogni altra cosa sfocerà nella sofferenza.
Non desiderare il frutto dell'azione, evita l'azione proibita. Esegui la giusta azione al meglio delle tue possibilità, senza darti pensiero del risultato.
Stabile nello YOGA, nell'unione con il Sé, immerso nel silenzio della tua mente, essendo scomparso ogni attaccamento al risultato dell'azione, con mente equanime sia nel successo che nel fallimento, fai così di ogni tua azione un'offerta al Supremo. Questo equilibrio è lo Yoga.

BHAGAVAD GITA (IX – 26,27)
Non è difficile soddisfarMi: chiunque Mi offra anche solo un po’ d’acqua, con amore , Mi ha offerto un grande tesoro e prontamente l’accetto con gratitudine.
Qualunque sia la tua azione, cibo o dono, qualunque sia la tua ascesi, falle come offerta a Me, cosicché Io sia il perno attorno al quale ruota il tuo pensiero, il tuo respiro, la tua intera vita e la memoria dell’azione si perda in lontananza.

BHAGAVAD GITA (XI – 38,39,40,43,44)
Tu sei il primo degli Dei, la persona originaria, Tu sei di questo Tutto la suprema dimora. Tu sei il
conoscitore e ciò che deve essere conosciuto ed il Fine Supremo, e da Te questo Tutto si promana, o
Tu dalla forma infinita.
Tu sei VAYU (il vento), YAMA (il Dio della distruzione) AGNI (il fuoco), VARUNA (il Dio del
mare) e SASANKA (la Luna) e PRAJAPATI, il Gran Signore (di tutte le cose). Salute, salute a Te
sia mille volte. Salute e salute a Te di nuovo ancora.
Salute a Te sulla fronte, salute a Te sul retro, salute a Te da ogni parte, o Tutto; con la Tua forza
infinita, con la Tua smisurata potenza, Tu possiedi nel modo più completo ogni cosa e sei pertanto
ogni cosa.
Tu sei il Signore del mondo, di ciò che si muove e di ciò che non si muove; Tu sei l'oggetto del suo
culto ed il (Suo) Maestro venerando. Non c'è alcuno che (Ti) sia uguale; Come potrebbe essere
altro superiore (a Te) sia pure nei tre mondi o essere dalla possanza incomparabile.
Perciò inchinandomi davanti a Te, prostrando il corpo, io prego per me Te, Signore degno
d"invocazione. Tu devi o Signore sopportarmi come un padre il figlio, come l'amico l'amico come
l'amante l'amata.


Alcuni dei nomi con cui viene chiamato Krishna:
Madhava (uccisore del demone Madhu) - Hrishikesha (colui che ha controllo sui sensi) – Achyuta (colui che è immobile, inamovibile) – Keshava ( dai lunghi capelli) – Madhusudana (uccisore del demone Madhu) – Janardana (colui che non ha nascita) – Mukunda (colui che dona la libertà).
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OM TAT SAT
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erm72

Messaggi 125

Spedito - 01/08/2009 :  10:35:17  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


"Stringiti a Me!

Aggrappati a Me con il cuore e con la mente! Così,

sicuramente, vivrai con Me in alto.

Ma se il tuo pensiero cadrà da quelle altezze,

se non riuscirai a fissare su di Me costantemente

il tuo corpo e la tua anima,

non disperare!

DedicaMi un servizio più semplice!:

tenta allora di raggiungerMi solamente

adorandoMi con ferma volontà.

Ma se non riuscirai neppure in questo,

cioè di adorarMi con fermezza,

non disperare!

Ancora più semplicemente

Allora lavora per Me,

compi opere a Me gradite.

Chi compie giuste azioni per amor Mio

Giungerà alla fine alla mèta!

Ma se anche in questo

Il tuo debole cuore fallisce,

non disperare!

Donami il Tuo fallimento!"

KRISHNA
BHAGAVAD GITA 12; Capt.8/11
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giaggio

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Spedito - 08/09/2009 :  12:24:38  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

P A R O L E D I A M M A



Come affrontare le esperienze



Affrontiamo le esperienze della vita in tre modi diversi:



1) Cerchiamo di fuggire dalla situazione,

2) Cerchiamo di cambiare le circostanze credendo che quel cambiamento possa risolvere tutti i nostri problemi;

3) Ci lamentiamo delle circostanze ed in qualche modo procediamo.



Non possiamo evitare i problemi fuggendo da loro; in effetti, questi problemi possono anche raddoppiare. Amma ricorda una storia. C’era un uomo che aveva ricevuto la notizia che suo zio stava per andare a fargli visita. Decise di andarsene da casa perché suo zio, che era un soldato, amava raccontare ininterrottamente per ore storie di guerra. Non volendo sprecare tutto quel tempo, il nipote si allontanò imboccando un sentiero dietro casa, ma mentre camminava lungo il viottolo, improvvisamente vide lo zio sullo stesso sentiero, in direzione opposta! Non appena gli occhi caddero sul nipote, lo zio si fermò ed iniziò a parlare. La conversazione si protrasse a lungo, proprio lì sul sentiero. Dopo un po’ il nipote aveva molto caldo e molta sete ed i piedi gli dolevano, ma in quel luogo non c’era acqua disponibile, nessun albero ombroso e nessuna panchina ove sedersi. Si rese conto che, se fosse rimasto a casa, sarebbe stato ora all’ombra, comodamente seduto con suo zio e con tanta acqua da bere a disposizione. Questa storia ci mostra che, se cerchiamo di fuggire dalle situazione, le stesse possono causarci il doppio dei problemi.



Il secondo modo consiste nel cercare di cambiare l’ambiente circostante. In una certa casa non c’era alcuna pace. I membri della famiglia pensarono che ci fosse qualcosa di sbagliato nella casa: “Forse dovremmo abbatterla e ricostruirla. O dovremmo acquistarne un’altra? O forse abbiamo bisogno di comperare una nuova televisione ed altri oggetti e decorare la casa. Potremmo installare un condizionatore d’aria”.

Niente di tutto questo risolverà i problemi. Ci sono persone che non riescono a dormire anche nel lusso di una camera con aria condizionata e devono prendere dei sonniferi. Il motivo è che i problemi sono nella loro mente. La spiritualità è l’arte di “condizionare” la mente. I problemi della vita non scompaiono apportando solo qualche cambiamento nel nostro ambiente circostante. Ciò non significa che non dobbiamo intervenire sulle condizioni ambientali esterne. Amma sta dicendo che bisogna cambiare anche la nostra struttura mentale. Questo è ciò che ci insegna la spiritualità. Mutare l’ambiente esterno non mette fine alle difficoltà.

Una coppia era solita litigare continuamente. Infine non poterono più vivere insieme e divorziarono. Dopo qualche tempo entrambi si risposarono, ma presto ciascuno di loro scoprì che aveva semplicemente sposato il coniuge precedente in forma diversa! Le persone erano nuove, ma la loro mente era rimasta la stessa. Fino a quando non trasformeremo la nostra mente, non ci libereremo dai problemi mutando le condizioni esterne.

Il terzo modo di trattare le situazioni difficili nella vita è lamentarsi delle circostanze ed andare avanti. Una persona che ha male allo stomaco si lamenta in casa con tutti: “Mamma! Papà! Mi fa male lo stomaco! Fratello, sorella, non riesco a sopportare questo dolore!” Alla fine tutti quelli che si troveranno vicino a quella persona avranno anche loro male allo stomaco. Continuando a lagnarci dei nostri problemi finiamo col distruggere anche la pace degli altri.

Ma c’è pure un quarto modo. Si possono superare le situazioni difficili modificando la nostra condizione mentale. Questa è l’unica via per trovare veramente la gioia. Non è possibile trasformare completamente l’ambiente esterno perché si adatti ai nostri bisogni, abbiamo quindi bisogno di modificare lo stato della nostra mente per adeguarci all’ambiente. Solo la spiritualità ci può aiutare a farlo.

E’ qui che i testi spirituali acquistano rilevanza. Cosa mostrò il Signore Krishna ad Arjuna? Krishna non intervenne sulle circostanze esterne, ma trasformò lo stato mentale di Arjuna. Se avesse voluto, avrebbe potuto creare un tornado o un diluvio, distruggendo il malvagio Duryodana ed i suoi seguaci, usare qualsiasi modo metodo per annientarli, assicurare qualsiasi cosa ai Pandava. Krishna aveva il potere di farlo. Invece non agì sulle circostanze esterne, cambiò piuttosto l’atteggiamento di Arjuna verso il mondo, gli insegnò a capire la natura dell’esistenza e come affrontare ogni cosa nella vita. Abbiamo bisogno di espandere la mente in modo tale da poter pregare per la pace e l’armonia del mondo intero.

Ricordate l’episodio del Ramayana in cui il Signore Rama entrò nella sala dove Sita stava per scegliere il marito. Non appena la mente di Mithila vide Rama, incominciò a pregare: “Com’è bello e forte, ed è benedetto con tutte le sue qualità! O Dio, ti prego, dagli la forza di tendere quell’arco!” Mentre Rama entrava nella sala, tutti i re, là riuniti con la speranza di vincere la mano di Sita, incominciarono mentalmente a maledire Rama: “Perché è venuto qui adesso? A causa sua perderò la mia occasione? Se solo se ne andasse!” E quando Sita vide Rama, implorò: “O Dio, perché hai fatto un arco così pesante? Potresti alleggerirlo un po’?” La sua era una preghiera per cambiare le circostanze.

Ma la supplica degli abitanti di Mithila era la più giusta poiché essi avevano l’atteggiamento corretto. Non chiedevano che le circostanze mutassero, ma si raccomandavano dicendo: “Dai a Rama la forza per tendere quell’arco!” In modo simile, in ogni situazione, dobbiamo pregare solo di avere il coraggio di affrontarla. La nostra preghiera, infatti, non deve essere infantile.

Un ragazzo andò in un tempio a pregare: “O Dio fa che la Cina sia la capitale dell’America!” Una persona vicina lo udì e gli chiese: “Perché domandi questo, ragazzo?”. E lui rispose: “Ho scritto nel mio esame che la capitale dell’America è la Cina, ma ho sbagliato. Così prego Dio di fare diventare giusta la mia risposta!”.

Questo è infantile. Non dobbiamo coltivare un atteggiamento puerile, ma sviluppare piuttosto l’innocenza ed il cuore di un bambino. La puerilità è mancanza di discriminazione ed è segno di immaturità. Immaginate di prendere lezioni di nuoto: se il vostro istruttore stesse sempre vicino a voi, non imparaste mai a nuotare da soli.

Abbiamo bisogno di trovare la forza in noi stessi per sopravvivere in qualsiasi circostanza ci si trovi nella vita, e l’unico modo per riuscirci è cambiare la nostra condizione mentale. Non sprecate la vostra esistenza lamentandovi delle incapacità a cambiarle. Ci sono persone che viaggiano in auto da sogno, ma a che serve possedere una simile auto se la nostra mente non trova pace?

Non basta agire sulle condizioni esterne, ci sono persone che si suicidano nelle loro camere climatizzate. Se invece cambiamo il nostro modo di pensare, possiamo affrontare ogni evento con un sorriso.

Piuttosto che fare affidamento sul sostegno degli altri, dobbiamo sviluppare la fede in noi stessi: solo allora troveremo conforto e soddisfazione. Cominciamo quindi a cambiare il nostro attuale atteggiamento mentale. Che questa sia la nostra preghiera!
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giaggio

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Spedito - 20/09/2009 :  10:30:29  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


Dal 19 Settembre al 28 settembre si celebra il: NAVARATRI (NOVE NOTTI IN ONORE DELLA MADRE DIVINA) - DURGA - LAKSHMI - SARASVATI.
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Il 26 settembre:MAHASAMADHI DI LAHIRI MAHASAYA.
IL 30 settembre:COMPLEANNO DI LAHIRI MAHASAYA.
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OM NAMO LAHIRI MAHASAYA

Ananda Mohan Lahiri- è il nipote di Lahiri Mahasaya. In vita fu molto rispettato sia dai discepoli di Lahiri Mahasaya che dallo stesso Yogananda, il quale nel capitolo dedicato alla vita esemplare di Lahiri Mahasaya scrive: ” Il mio caro amico Sri Ananda Mohan Lahiri scrisse quanto segue…..”

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LA RICERCA E LA LUCE CHE LA ILLUMINA
breve studio su
SRI. SRI. LAHIRI MAHASAYA DI BENARES

A cura di
ANANDA MOHAN LAHIRI

AUM

L'Appello

« Se non lo troviamo, perdiamo molto tempo e grande è la nostra perdita », grida uno.
« Cercalo, perché senza di lui la vita va avanti pesante », grida un altro.
« Egli è venuto per me e misero me per non averlo amato! Avrei vissuto una vita vera se lui fosse stato sempre con me; se solo ora potessi trovarlo, preferirei morire per lui piuttosto che lasciarlo! », sospira una terza persona.
« Come, egli è proprio qui con te e con me, sempre! Non lo vedi? », dice una voce improvvisa.
Che cosa significa tutto ciò? Questo significa molto: questo porta alla luce la nota-chiave del cuore umano.
Questo appello, questo entusiastico anelito, è sufficiente per indicare la profondità di sentimento che agita molte anime, che conoscono o desiderano conoscere il nostro Lahiri Mahasaya, il cui nome completo è Sri. Syamacharan Lahiri di Benares.
Sebbene egli abbia lasciato la spoglia mortale, tuttora, il numero di coloro che avvertono in ogni istante la sua presenza è legione.

Breve cenno sulla Sua vita

Non è di poco valore studiare la sua vita « in nuce » perché in lui troviamo molte delle verità spirituali di cui l'Oriente può gloriarsi.
Nato nel settimo giorno dell'oscura quindicina che precede la Durga-puja, del 1828 A.D. a Ghurni, Goari, Krisnagar di Nadia, nel Bengala (India), egli visse fino a 68 anni e abbandonò il suo « Lila Sarir » (il corpo, che non ha altra funzione che di recitare il dramma della vita) il 26 settembre 1895, nell'ottavo giorno della luminosa quindicina, nel fausto istante chiamato la Sandhiksana di Durgapuja, nel momento dell'offerta sacrificale.
A Nadia, da bambino, egli soleva nascondere completamente il suo corpo, tranne la testa, sotto la sabbia, in una posizione yoga. Nell'inverno del 1833 suo padre lasciò per sempre Nadia, e andò ad abitare a Benares. Egli andò a scuola e terminò la propria istruzione in un istituto dell'allora Jay-Narayana College. Non conosciamo molti particolari sulla sua carriera scolastica e universitaria. Comunque egli dovette apprendere il sanscrito correttamente, e tutti i Vedas, specialmente il Rig-Veda, da un Pandit Marhatta, chiamato Nag-Bhatta. Egli, così, studiò accuratamente i Veda e imparò a memoria tutti gli astrusi versetti, comprendendone il pieno significato. I suoi commenti alla fisiologia vedantica e le citazioni mantenevano la vera tradizione vedica.
Si sposò nell'anno 1846, a 18 anni, e prese servizio nel 1851, all'età di 23 anni, presso il dipartimento del Genio Militare come contabile. Nel 1861, all'età di 33 anni, egli ebbe l'iniziazione spirituale a Nainital, Ranikhet, dove era stato trasferito dal governo.
Egli incominciò pubblicamente la sua attività spirituale durante gli ultimi dieci anni di vita.
Molti furono iniziati da lui in un momento di huzug (entusiasmo) collettivo. La maggior parte della gente, anche colta, andava da lui mossa da superficiale curiosità. Non gli piaceva predicare a coloro che non erano disposti ad imparare. Egli sosteneva, tuttavia, che ogni capofamiglia è adatto ad imparare il Kriya yoga, dato che esso è abbastanza liberale da essere consentito a tutti, qualunque ne sia l'attitudine religiosa.
Un serio studio del Kriya yoga richiede una vita contenuta. L'aspirante può essere o non essere sposato. Una vita matrimoniale è spesso più casta della vita di uno scapolo.
Lahiri Mahasaya ci ha dato la luce ed essa illuminerà l'intera cultura e religiosità orientale. È tempo di pagare l'alto prezzo per i suoi insegnamenti, poiché soltanto pochi dei suoi seguaci fecero di lui o dei suoi princìpi oggetto di serio studio.
Molti si riunivano intorno a lui, non per studiarlo scientificamente, non per apprendere ciò che egli esattamente intendesse, ma per soddisfare i propri desideri ordinari. Quasi tutti si
affollavano intorno a luì per guarire dalle malattie, molti andavano per vedere dei miracoli oppure per verificare come un uomo possa vivere senza pulsazioni, battiti cardiaci, circolazione sanguigna e senza respiro. Solo pochi prendevano il suo metodo di vita con la dovuta serietà, Ma egli accontentava tutti.
È da notare che il Kriya yoga è l'insegnamento pratico contenuto nella Bhagabat-Gita.

Il Suo compito

L'importante compito al quale Lahiri Mahasaya si dedicò fu la spiegazione del significato adhyatmic (intcriore) di circa 26 libri Sanscriti.
Egli sarà ricordato principalmente per i suoi commenti, per la sua personalità e per la sacra iniziazione, da lui chiamata « Kriya-yoga » o corso pratico di vita religiosa.
Il Kriya-yoga non può essere mai correttamente compreso senza la dimostrazione pratica da parte di un Guru o da parte di un esperto insegnante spirituale. Lahiri Mahasava lo ricevette dal suo Guru Babaji a Ranikhet e lo trasmise ai suoi discepoli, e solo pochi hanno l'autorità di insegnarlo.
La adhyatmic byakhya (la segreta chiave per comprendere la filosofia dell'anima) ha una base nei Veda, i più antichi testi sacri Indo-Ariani.
Le sei principali opere filosofiche delle sei differenti scuole di pensiero sono: 1) la filosofia
Sankhya; 2) Patanjali; 3) Baisesika; 4) i Gautama Sutra; 5) Mimansa (con una brevissima nota di lui); 6) infine, la filosofia Vedanta, così come la Bhaghabat Gita e il Chandi, sono tutti inclusi nella serie di 26 libri con Byakhya. Tutti questi sono i più importanti libri sacri dell'antica cultura indiana.
Il testo originale della Bhaghabat Gita è una parte della grande epica Mahabharata. È proprio del Mahabharata possedere diversi punti nodali (in Sanscrito Vyas-Kutas). Senza una approfondita indagine di questi punti nodali non si troveranno che racconti mitici di un particolare tipo, che gli illetterati o i letterati bigotti comprenderanno solo in modo molto superficiale. Se si trascurasse la spiegazione di questi punti nodali, si perderebbe una scienza che l'Oriente ha preservato forse dopo ricerche sperimentali di milioni di anni, scienza raggiunta attraverso durissime sofferenze. Questi punti sconosciuti nascondono delle vere e proprie trappole.
Fu Lahiri Mahasaya che, per la prima volta, portò alla luce la vera scienza della religione la quale era stata tanto abilmente nascosta negli enigmi delle lettere; se non fosse stato per Lui, il mondo avrebbe perso l'antico e sempre nuovo argomento di interesse.
L'opera dinamica di Lahiri Mahasaya ha creato una nuova èra, le spiegazioni adhyatmic (intcriori), la comprensione del processo di autoperfezionamento, liberato da tutte le allegorie e il sistema del Kriya-yoga, corso pratico di auto-realizzazione, hanno prodotto una rivoluzione nella filosofia e nella scienza come pure nella vita pratica e nelle pratiche religiose quotidiane dell'umanità.

Egli innalzò la bandiera della verità per tutti

Non c'è uomo, qualsiasi possa essere la sua casta o credo o occupazione che non si senta incline ad offrire a Lahiri Mahasaya una cordiale accoglienza. Ciò lo pone nella storia tra i più grandi filosofi e i più grandi religiosi del mondo.
Egli occupa un posto unico nella storia della spiritualità, in quanto combina la teoria e la pratica in una attuazione concreta della religione, così naturale e universale che, senza alcuna esitazione, il Buddista penserà che tale sistema sia puro e semplice buddismo, il Cristiano penserà che sia puro cristianesimo e l'Indù induismo. Il Mussulmano lo considererà come la propria religione.
Invero, esiste in tutti i profeti un unico ed essenziale principio pratico. Soltanto le persone dotate, o elevate, o prive di pregiudizi possono comprenderlo, sebbene si possa spiegare, in una certa misura, anche all'uomo ordinario.
La spiegazione teorica è sempre molto lontana da una comprensione pratica, così come non avrebbe senso una spiegazione del gusto che ha lo zucchero (bisogna assaggiarlo per comprenderlo) .
Così, egli può essere considerato il Padre della comprensione pratica del principio scientifico della religione, quale può essere abbracciata da tutti, sia ortodossi che liberali.
Non è un miscuglio dei diversi sistemi; piuttosto è il « cuore » vero e proprio di tutti gli insegnamenti religiosi. È ben lontano dall'essere mero eclettismo: egli ha innalzato la bandiera della verità sotto la quale noi tutti possiamo riunirci e sentire che ognuno è proprio là dove dovrebbe essere, ma ciascuno deve realizzare praticamente di esserci. La parola possiamo implica il requisito della pratica.
Ora, se egli è un settario, qualsiasi scienziato lo sarà ancora di più per le sue affermazioni dogmatiche.
Molta della scienza, della religione è stata da lui recuperata e ancor più sarà liberata, dai suoi seguaci, dai detriti dell'antica cultura e pratica Indo-Ariana, che altrimenti sarebbe scomparsa in una inintellegibile giungla di parole. Le altrimenti insignificanti formule di adorazione sono ora piene di significato scientifico. Senza un accenno alla sua vita non sarebbe possibile afferrare il senso del suo insegnamento.

Perché non esiste una Sua biografia

Sono state scritte le vite dei grandi santi; ma quale ne è l'effetto? Potrebbe il racconto della vita di un grande santo produrre un uomo come lui? Sono questioni aperte. Tutti i seguaci intimi pensavano che i princìpi di Lahiri Mahasaya dovevano incarnarsi nel carattere di persone reali e non nei libri.
Non sono gli elevati princìpi di vita che mancano: è coloro che li mettono in pratica che sono rari.
Il suo esempio dovrebbe essere di ispirazione per gli altri. Il conoscerlo dovrebbe essere motivo per elevarsi con le sue massime di vita. Questa idea e questa sua super-umanità bloccarono il cervello di molti, e quindi non furono fatti tentativi di scrivere la sua vita. Perciò, non troviamo nessuna biografia scritta dai suoi discepoli.
La realizzazione dell'ideale eternamente perfetto, è considerata come la storia della vita di ogni santo Indù o Indo-Ariano. I saggi indiani intendevano vivere una tale vita.
Invero, molte grandi personalità si sono sviluppate in India. I santi dell'India, che ne tramandavano i ricordi - i saggi ariani - poco si preoccupavano di scrivere la storia particolare della loro vita terrena perché essi erano soltanto sprazzi di una grande vita infinita. Essi intendevano tenere vivo il principio interiore nelle persone e quindi non trovavano ragione di scrivere voluminosi libri privi di vita. Essi si prefiggevano lo sviluppo delle personalità e non fallirono mai lo scopo.
Noi possiamo giudicare la sua vita convenientemente dal vantaggioso terreno dell'evoluzione spirituale.

La Sua vita: il punto di vista dell'evoluzione spirituale

Le provviste necessarie non sono lontane.
Esse sono:
Primo - l'uomo, mentre siede sotto il ciclo, sente in se stesso che c'è un Potere nella e attraverso questa creazione.
Secondo - egli sente di avere dei legami con essa e, come personalità umana, evolve da questa. Essa non è priva del Potere di comunione con l'uomo.
Terzo — egli si offre sinceramente a quel Potere.
Così, nel corso dell'evoluzione della sua vita devozionale, l'uomo scopre un immutabile principio scientifico di vita, che è chiamato Sanatana Dharma in Sanscrito. Come ogni altra scienza, questo principio è libero dai pregiudizi comuni e dalle idee cieche. Esso è convincente e proprio nel risultato pratico, che si ottiene ad ogni passo del progresso, è la prova della sua veridicità.
E noi sappiamo che Lahiri Mahasaya visse la vita del Sanatana Dharma come si addice a un Guru.
L'idea grezza dell'esistenza di un essere personale nella e attraverso la natura si trova universalmente nei bambini. Essi allegramente scalciano contro il pavimento, dove potrebbero farsi del male. La cosa triste è che questa tendenza antropomorfica è un fatto di esperienza. È, invero, il seme di una possibile coscienza religiosa, se viene giustamente sviluppato. La psicologia empirica moderna non ha avuto l'opportunità di notare quali cambiamenti essa possa produrre quando le venga permesso di espandersi pienamente. Gli esperimenti sotto controllo logico ci conducono sempre a conclusioni scientifiche palpabili, e noi scopriamo molto dello scientifico o vedico nel sistema yoga.
Un uomo comune diviene gradualmente così assorbito dal mondo che non permette al sentimento spirituale di manifestarsi a sufficienza. Egli non consente che appaiano i cambiamenti fisiologici e gli avvenimenti fisici sottili conseguenti alla concentrazione spirituale, ma il Guru, come è Lahiri Mahasaya, fa sì che avvengano nella sua esperienza di vita.
Così non dobbiamo stupirci di apprendere da Lahiri Mahasaya che ogni inclinazione per i piaceri carnali o i grossolani piaceri dei sensi viene rimossa attraverso la pratica dello yoga o del Kriya, come egli ci ha insegnato. Questo è reso possibile specialmente quando la divina pausa di un beatifico stato yogico di abbandono non è mai perduta di vista. Noi sappiamo che gli yogi possono avere delle cadute. Le storie non mancano.
Il Kriya-yoga è un meraviglioso processo psicofisico che si manifesta nel corso di una vita devozionale. Se noi non seguiamo un'evoluzione graduale, allora viene il bisogno di fabbricare storie mitiche per ammonire contro i pericoli della pratica o la possibilità di cadute, cioè l'assenza di sufficiente controllo sopra le passioni.
Queste favole sono vicine; Siva che beve il veleno dell'Oceano ribollente, o Siva o un'altra deità che hanno una caduta sensuale. Queste deità sono spesso usate come pedine nel gioco della letteratura. Inoltre, esse sono spesso prese come esempi nella vita umana.
Una non saggia interpretazione di tali favole e miti ci porterebbe alla rottura della nostra vita morale. Il Kriya-yoga controllerà tutti gli impulsi innaturali, non solo, ma persino le stesse funzioni vitali possono essere controllate attraverso di esso. Molto dipende dall'attitudine, perché c'è ancora ogni possibilità di una caduta morale, se la momentanea pausa dell'attività elettro-nervosa e respiratoria non è giudicata nella sua giusta luce. Quindi, dovrebbe nascere un perfetto senso di abbandono verso l'Infinito.
Il Kriya-yoga può essere mostrato per l'evoluzione in ogni vita devozionale priva di pregiudizi. Quando lo spirito di assoluto abbandono prevale, l'intero organismo umano diviene perfettamente sintonizzato e rimane calmo in riposo, arrestando ogni processo di decadimento. L'aspetto fisico del cambiamento è chiamato tecnicamente Kumbhak. È un fatto fisiologico sconosciuto alla moderna fisiologia; è un fenomeno psicofisico.
Il completo abbandono crea un cambiamento nella mente e questo, a sua volta, crea un cambiamento nell'organismo fisico. Noi possiamo definirlo un cambiamento elettro-magnetico. Lampi di luce e vibrazioni musicali sono sperimentate prima di questo cambiamento. Queste esperienze
possono essere considerate di poco conto per essere prese in seria considerazione, ma spesso grandi cose nascono da inezie. Tuttavia, ciò può richiedere una lunga pratica per produrre il cambiamento elettro-magnetico nel sistema cerebrospinale, per arrestare tutte le attività vitali. È chiamato Kumbhak perché allora il corpo agisce come una Kumbha ossia una brocca vuota che non ha respirazione.
Noi dobbiamo fare attenzione alle cadute. Questo stato di Kumbhak o qualsiasi altra realizzazione yogica può essere mantenuta per anni senza alcun pericolo e in modo naturale, ma ciò non è il fine della vita. L'uomo non si eleverà veramente se trascura l'aspetto spirituale dell'« abbandono ». Il Kriya-yoga, con molti dei suoi caratteristici fenomeni scientifici è conosciuto dagli yogi indiani; ma molti hanno dimenticato che questo Kriya-yoga è il risultato naturale dell'evoluzione spirituale in cui il sentimento devozionale verso un essere supremo personale gioca un ruolo importante.
Naturalmente, sono in corso esperimenti per sapere se possiamo ritornare allo stato spirituale dai cambiamenti psico-fisiologici, sebbene questi cambiamenti in origine si siano evoluti di pari passo con lo sviluppo spirituale. Ma sfortunatamente molti hanno dimenticato il fine intcriore e si sono trasformati in maghi, trascurando la ricerca spirituale così che lo yoga ora può essere trattato come una scienza separata, senza l'idea di Dio.

Funzione morale del Kriya-yoga

Attraverso il Kriya-yoga le passioni non buone sono tenute sotto controllo e la mente si rivolge verso il sé interiore con facilità. Questi sono i compiti veramente terribili in cui ogni essere razionale ama impegnarsi sebbene essi sembrino rendere vano ogni tentativo. Una buona misura di gioia e di tranquillità derivata dal Kriya ha anche un effetto intossicante, sebbene niente vada fuori di tono nell'organismo corporeo. Si viene trasformati, per così dire, verso l'autocontrollo morale, attraverso il beatifico effetto del dopo-Kriya.
Noi sappiamo che l'uomo è in balìa dell'insorgere di passioni cattive, ma ora è vero che le cattive passioni possono essere rese innocue e che l'uomo non trova più motivo di indulgere in esse, quando in lui albeggia la coscienza di una superiore e durevole beatitudine ottenuta con la pratica del Kriya.
Qui l'abbandono, la negazione delle passioni inferiori, è sincronizzato con un'acquisizione tangibile di uno stato di beatitudine. Senza una tale acquisizione, centinaia di massime proibitive sarebbero del tutto inutili per noi.
La nostra brama di attività mondane uccide in noi ogni senso di devozione spirituale. Noi non possiamo comprendere quale potere sia racchiuso nei nomi e nelle forme, questo perché la scienza ci ha reso familiare l'uso dei poteri della natura e questa familiarità alimenta la nostra scarsa considerazione per essa.
Metti da parte per un po' le leggi della natura, perché esse tolgono il meraviglioso e rivelano la natura come uno strumento nelle nostre mani. La nostra relazione con la natura o mondo fenomenico è utilitaristica. Noi la molestiamo, per così dire, per sapere come essa possa essere sfruttata per i nostri scopi, noi usiamo la sua energia. Nella scienza, il nostro rapporto con la natura è simile a quello esistente tra un uomo e il suo servo o, in filosofia, essa è come imprigionata sul banco dei testimoni.
Nel secondo caso, noi la interroghiamo, la sfidiamo e pesiamo le sue deposizioni confrontandole con i nostri criteri logici. Noi le strappiamo molto attentamente tutte le sue testimonianze, pezzo per pezzo.
Invece, quando il sé è in comunione con un più alto potere, la natura ubbidisce alla sua volontà. In questo caso, ha luogo molto di ciò che viene chiamato misticismo o miracolo. Il potere della preghiera opera molte più cose di quanto il mondo possa mai sognare. Alcuni dei più grandi yogi possono scoprire persino le leggi dei « miracoli ».
I cosiddetti uomini d'affari, i campioni del partito « mangia - bevi e stai allegro e poi muori » riempiono il mondo in gran numero e tengono la vita mistica e suoi miracoli nel cestino delle cartacce, con grande disprezzo. Ma la vita di Lahiri Mahasaya diede un esempio che cambiò la nozione che il sistema yoga sia una pratica misteriosa.
Ora chiunque è dell'opinione che il Kriya-yoga sia cosa facile. Può essere facilmente compreso con una minima conoscenza della fisica e della fisiologia da persone di mente aperta. Un praticante del Kriya afferma che una pratica regolare di esso è energizzante. Molto di ciò che è chiamato misticismo è ora logicamente intelligibile.
L'uomo, come lo vediamo, non è un essere finito così come ci appare a prima vista, in quanto egli è sempre in contatto con l'Infinito. L'uomo è come la piccola onda dell'oceano e l'onda non è mai separata dall'incommensurabile profondità. Ogni uomo può trovare un modo per capire questa relazione e sentire un tipo di reverenza spirituale per tutti i fenomeni sia mistici che comuni a dispetto delle scienze.
Noi dobbiamo ricordare che ciò che era mistico mille anni fa non lo è più ora e ciò che è mistico ora potrà divenire comprensibile fra un centinaio d'anni, ma tuttavia l'Infinito, l'oceano del Potere, resta nello sfondo. L'oceano è sempre all'opera e chi sa dove e come esso si esprimerà con veemenza?
Noi spesso abbiamo dei « flash » dalla regione subcosciente. Chi sa quanta luce c'è in essa?
Lahiri Mahasaya aveva molto buon senso. Egli era un critico distruttivo con le sue semplici e taglienti considerazioni, sebbene fosse anche cordialmente incoraggiante. Egli era un sincero indagatore ogni volta che c'era un'occasione per apprezzare qualche verità, sia in fatti di poco
conto o nei grandi argomenti filosofici, con penetranti parole. Egli era un vero figlio di Dio. Egli non è più in carne e ossa davanti a noi, ma era in contatto con l'Infinito ed è ora in contatto con noi in innumerevoli punti di incontro. Riconoscere ciò è nostro vantaggio; ignorarlo è nostro svantaggio, sebbene nulla possa sfuggire al suo abbraccio, tanto infinito e onni-pervedente è il suo spirito.
Per concludere, noi sappiamo che la verità del Kriya-yoga è eterna. Il suo sistema di Kriya è, nei principali aspetti, vero come la matematica. È sia teorico che pratico. Come le due semplici regole di addizione e sottrazione non potrà mai essere distrutto.
Bruciate tutti i libri sulla matematica, e le menti matematiche riscopriranno sempre le verità in essa racchiuse. Similmente, bruciate tutti i sacri libri sullo yoga, le fondamentali verità del Kriya-yoga verranno ritrovate dalle menti spirituali ogni qualvolta appaia un vero yogi, il quale abbia in se stesso pura devozione e conseguentemente pura conoscenza e puro Kriya-yoga e la vera scienza dell'autocontrollo morale.
Il mondo dello spirito non è più un mistero per molti di coloro che sono realmente evoluti.
Terminiamo questi brevi cenni biografici con il pensiero che la vita di Lahiri Mahasaya dovrebbe essere ricordata tramite gli esseri viventi, tramite i sinceri ricercatori che abbiano la fortuna di vivere sotto guide appropriate.

AUM


Modificato da - giaggio on 20/09/2009 11:16:54
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giaggio

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Spedito - 29/09/2009 :  12:11:46  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo


CANTO AL GURU



A Te mio Signore dono il mio cuore.

A Te mio Signore la vita io do.

A Te mio GURU rivolgo il mio sguardo

A Te mio GURU che sei solo AMOR.

Tu sei, mio SIGNORE, la Stella Polare

Magnete d’Amore, che attrae il mio cuore.

Dolce è la Vita, dolce è l’attesa, se penso

All’Unione cosciente con Te.

La vita racchiude dolori e piaceri..

Falsi ambedue se io guardo TE.-

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