| Autore |
 Discussione  |
|
|
Franco_An
Messaggi 506 |
 Spedito - 16/07/2008 : 00:36:49
|
Salve a tutti, vorrei proporre a tutto il forum la lettura del seguente articolo, scritto da Roy Eugene Davis (*), tratto da "Truth Journal" Oct-Dec 2007. CSA Publication.
(* Per chi non lo sapesse, si tratta di un discepolo diretto, ancora vivente, di Yogananda, suo stretto collaboratore per molti anni, ministro e direttore di importanti centri SRF durante la vita di Yogananda.)
Si tratta di una traduzione fatta da me, di un paio di pagine della suddetta rivista. Il testo è parecchio fedele all'originale (che tuttavia non è stato tradotto per intero), ma per mancanza di tempo purtroppo non ho potuto curare molto lo stile.
Secondo me è una lettura interessante sia come spunto di riflessione personale che come tema di discussione.
Volevo anche proporre un'altra discussione correlata a questo articolo, ma non vorrei mettere troppa carne al fuoco, si tratta però di una palese incongruenza con alcuni scritti di Yogananda, vediamo chi porterà a galla questa cosa abbastanza evidente. Magari poi si potrà anche approfondire.
Buona lettura.
A che stadio sei nel risveglio spirituale?
Analizza quale di questi punti descrive meglio il tuo abituale modo di pensare e di comportarti. Può accadere che ti riconoscerai in due o più punti in quanto è comune che una persona può avere un mix di queste caratteristiche.
1. Non credo o non sono sicuro che Dio esista. Oppure penso che Dio sia una persona cosmica che premia le persone che si comportano bene e punisce quelle che si comportano male. Credo che esistono le forze del male. Preferisco credere ad una dottrina religiosa piuttosto che sforzarmi di conoscere realtà superiori.
2. Credo in Dio. Credo negli angeli. Mi interessa contattare amici o parenti che sono morti, o esseri spirituali superiori, le sedute medianiche o channelling. Vorrei ricordare le vite precedenti o sperimentare fenomeni paranormali. Credo che il karma e/o le influenze planetarie determinano la vita di ciascuno.
3. Credo in una potenza superiore. Mi interessa principalmente essere felice, avere successo nella vita, essere benestante ed avere relazioni interpersonalli soddisfacenti. Mi interessa imparare principi metafisici e pratiche di meditazione principalmente per avere miglioramenti pratici come maggiori abilità e migliori circostanze personali.
4. Ho la certezza che la Realtà comunemente chiamata Dio esiste e può essere conosciuta. Desidero sperimentare la crescita spirituale attraverso il profondo studio metafisico, la pratica di meditazione ed uno stile di vita olistico.
5. Ho chiare percezioni di realtà superiori e una consapevolezza intuitiva della pienezza della vita. Intuizione e abilità intellettuali sono altamente sviluppate. Raggiungo facilmente la supercoscienza durante la meditazione e spesso anche in altri momenti. Sono quasi sempre mentalmente desto e reattivo, ed emotivamente calmo. Il mio pensiero è quasi sempre razionale e controllo facilmente gli impulsi e gli istinti.
6. Auto-realizzato, con solo qualche influenza subcoscia problematica che deve essere ancora neutralizzata, o con qualche credenza erronea da eliminare. Un vivido senso di comunione con una Realtà più grande è sempre presente. Vivere in modo efficace risulta facile, gradevole e soddisfacente. L'aspirazione di essere un'anima completamente liberata è risoluta.
I tre attributi dell'Uno, che permeano l'universo, che regolano le forze cosmiche e influenzano le coscienze, sono: 1) purificazione e redenzione; 2) trasformazione; 3) resistenza al cambiamento (inerzia).
Quando le influenze purificatrici e di redenzione sono dominanti, o quando le nutriamo con un modo di pensare costruttivo e attraverso uno stile di vita olistico, risulta facile essere delle persone sane, felici e soddisfatte. La crescita spirituale risulta rapida e autentica.
Influenze di trasformazione che sono regolate da influenze purificatrici e redentrici, sono costruttive e perfezionano la vita. Quando si lascia prevalere l'irrequietezza mentale o emozionale, le influenze di trasformazione possono causare un modo di pensare irrazionale, azioni non sagge o egocentrismo, causare o attrarre circostanze insoddisfacenti.
Quando si lasciano prevalere le influenze inerziali, possono essere sperimentati stati di malinconia, apatia, consapevolezza sfocata, opacità mentale, diminuzione di capacità intellettuali, senso di incapacità e mancanza di speranze, senso di pesantezza fisica.
Come risvegliarsi da dove sei per andare dove vuoi essere.
Per nutrire una progressiva ed autentica crescita spirituale, coltiva attitudini mentali costruttive, maturità emotiva, gentilezza, compassione, e comportamenti che ti permettono di raggiungere con successo degni propositi. Sostituisci azioni, pensieri e sentimenti pericolosi, con azioni, pensieri e sentimenti positivi.
Dimostra le tue intenzioni di essere pienamente liberato attraverso la purificazione della mente e della coscienza, meditando quotidianamente finché non si è stabiliti nella supercoscienza. Quando questa pervaderà completamente la tua mente e il tuo corpo, tutti gli ostacoli fisici e psicologici alla naturale crescita spirituale saranno rimossi. Le illusioni e le false credenze spariranno. Diventerai sempre più realizzato nel Sé, in Dio e nella Coscienza Cosmica e questo stato di realizzazione sarà costantemente presente durante ogni tua attività.
La tua capacità di sperimentare una rapida crescita spirituale non deve essere determinata da precedenti eventi, ricordi, esperienze o circostanze esterne. Scegliendo ora di essere spiritualmente risvegliato e facendo quanto necessario per far si che questo avvenga potenzierà la tua capacità di essere realizzato in Dio.
La libertà spirituale che sei destinato ad avere può essere realizzata presto attraverso un'aspirazione risoluta ad essere liberato, supportandola con i giusti sforzi.
|
Modificato da - Franco_An on 16/07/2008 08:27:48 |
|
|
Furio
Messaggi 298 |
Spedito - 17/07/2008 : 23:05:10
|
Roy Eugene Davis
Lezione
Come cooperare con i processi naturali del risveglio spirituale
Il risveglio spirituale è ordinato e progressivo quando viviamo in armonia con le leggi della natura, e la nostra aspirazione ad essere pienamente risvegliati è costante. La crescita è solitamente irregolare e inconsistente per le persone che non vivono in armonia con le leggi della natura, e che non aspirano al pieno risveglio.
Il risveglio spirituale procede attraverso sette stadi, ognuno dei quali è rapportato ai chakra nella spina dorsale e nel cervello. Si possono conoscere le caratteristiche di ogni stadio osservando stati psicologici, comportamenti, capacità intellettuali, gradi di prontezza, capacità di percezione, e abilità funzionali determinati dai propri atteggiamenti mentali e stati di coscienza abituali.
In ciascuno dei primi sei stadi, alcune delle caratteristiche evidenti nei livelli inferiori possono anche essere presenti in quelli superiori, poiché man mano che la propria coscienza si chiarisce possono ancora essere influenti i condizionamenti subcoscienti problematici e le errate percezioni. Le vecchie abitudini di pensare e comportarsi, inoltre, devono ancora essere modificate. Nei primi stadi, quando la consapevolezza è annebbiata e frammentata, si possono avere intuizioni occasionali e aspirare alla conoscenza del Sé e di Dio. Negli stati avanzati, fino a che non si è trasceso (completamente N.d.T.) il senso illusorio del sé, le percezioni possono (ancora N.d.T.) essere errate.
Mentre leggi le descrizioni dei sette stadi, valuta a che punto ti trovi sul percorso del risveglio. Aspira a risvegliarti, ad essere libero, e a discernere intellettualmente e intuitivamente le realtà più elevate. Il tuo scopo più importante nella vita dovrebbe essere la realizzazione del Sé e di Dio. Puoi raggiungerle facendo ciò che è necessario affinché queste condizioni si manifestino.
Primo stadio: consapevolezza delle realtà fisiche confinata dall’ego
Le caratteristiche rapportate alla consapevolezza del primo chakra sono:
· Torpore intellettuale. Interesse limitato alle cose materiali.
· Si può presumere che il corpo sia il proprio essere reale e che la morte fisica sia la fine dell’esistenza.
· Si scelgono i rapporti per convenienza, o li si basa su dipendenze emotive, credenze tradizionali o culturali, e abitudini.
· Atteggiamento mentale, modi di pensare, comportamenti e stili di vita sono spesso molto influenzati dal gruppo di appartenenza, da condizionamenti subcoscienti, ricordi e abitudini.
· La consapevolezza spirituale è minima. Si possono dare per buone credenze sempliciste, irrazionali e fondamentaliste che donano un certo grado di conforto emotivo. Si può pregare ad un concetto immaginario di Dio. Si può sperare di sperimentare il paradiso dopo il soggiorno terrestre, evitare l’inferno, o di essere redenti dalla Grazia a causa del buon lavoro, della propria fede in Dio, o per merito di un salvatore Suo agente.
Secondo stadio: coscienza non funzionale limitata dall’ego.
Le caratteristiche rapportate alla consapevolezza del secondo chakra sono:
· Possono prevalere: confusione mentale, pensiero irrazionale, illusioni, errate percezioni, umoralità, immaturità emotiva, comportamenti di dipendenza, e atteggiamenti autodistruttivi a livello mentale e comportamentale.
· E’ comune: avere bisogni nevrotici, biasimare il prossimo per le circostanze che si sperimentano, lamentarsi, sentirsi senza aiuto e senza speranza, e comportarsi in maniera ossessiva.
· Si permette a pensieri e sensazioni mossi dai sentimenti (piuttosto che dalla compassione con discernimento), in relazione agli altri, di interferire con la razionalità.
· Si permette a condizionamenti e ricordi di essere influenti.
· Poiché le capacità intuitive e intellettuali sono deboli, una persona con inclinazioni spirituali può essere attirata da teorie filosofiche poco realiste o da pratiche inutili, come ad esempio cercare di ricordare le incarnazioni precedenti, comunicare telepaticamente con anime disincarnate, praticare l’ipnosi, fare dei rituali per controllare le circostanze, o anche praticare la meditazione con lo scopo principale di acquisire abilità eccezionali invece che di risvegliarsi alla realizzazione del Sé e di Dio.
Terzo stadio: coscienza funzionale egocentrica.
Le caratteristiche rapportate alla consapevolezza del terzo chakra sono:
· Si pensa solitamente in maniera ordinata, razionale e ottimista, con pochi episodi di confusione e incertezza.
· Le emozioni sono (solitamente) stabili.
· Le azioni sono principalmente decise e produttive, poiché dirette dall’entusiasmo e dalla motivazione.
· Normalmente i rapporti sono completi e di supporto.
· I comportamenti sono determinati saggiamente e appropriati.
· I condizionamenti subcoscienti e i ricordi sono influenti quando si è occasionalmente frustrati, stanchi, confusi o depressi.
· Le credenze religiose sono solitamente razionali, e si scelgono le pratiche spirituali in base alla loro utilità nel produrre i risultati desiderati. Poiché una persona a questo livello è ancora parzialmente egocentrica, pensieri, motivazioni e comportamenti possono essere, a volte, egoisti. Pensieri, sensazioni e caratteristiche subcoscienti dei primi due livelli possono ancora essere influenti.
· Si può praticare la meditazione per controllare lo stress e per ottenere benefici psicologici e fisiologici. Si possono occasionalmente sperimentare stati preliminari di supercoscienza.
Quarto stadio: realizzazione del Sé
Le caratteristiche rapportate alla consapevolezza del quarto chakra sono:
· Si pensa sempre in modo ordinato, razionale e ottimista.
· L’entusiasmo creativamente espresso è costante.
· Le emozioni sono sempre stabili.
· Le azioni sono sempre decise e produttive.
· Le relazioni sono sempre complete e di supporto.
· I comportamenti sono sempre saggiamente determinati.
· I condizionamenti subcoscienti problematici e i ricordi sono affrontati, indeboliti, neutralizzati o trascesi.
· La conoscenza, intuitiva e spontaneamente rivelata, delle realtà più elevate è costante.
· La pratica della meditazione è sempre supercosciente. L’aspirazione ad essere permanentemente autorealizzati è risoluta. Vi è una chiara percezione della realtà di Dio durante la pratica della meditazione e negli altri momenti.
Quinto stadio: coscienza cosmica
Le caratteristiche rapportate alla consapevolezza del quinto chakra sono:
· Si pensa sempre in modo ordinato, razionale e ottimista. Si sa che la propria mente è un’unità della mente cosmica che risponde ai desideri e ai bisogni, provvedendo alle risorse necessarie e a manifestare eventi e circostanze di supporto.
· Le emozioni sono sempre stabili.
· Le azioni sono sempre decise e produttive.
· Le relazioni sono sempre complete e di supporto. Si è sempre coscienti della natura divina innata degli altri.
· I comportamenti sono sempre spontaneamente appropriati.
· I condizionamenti subcoscienti problematici e i ricordi sono facilmente affrontati e neutralizzati.
· Si percepisce l’universo come un’emanazione delle forze cosmiche che si emana dal piano della natura primordiale, pervaso e sostenuto dal potere intelligentemente diretto della Coscienza suprema.
· Diventano più influenti gli stati raffinati di supercoscienza e coscienza cosmica. Il risveglio spirituale è spontaneo.
Sesto stadio: coscienza di Dio
Le caratteristiche rapportate alla consapevolezza del sesto chakra sono:
· Si pensa sempre in modo ordinato, razionale e intuitivo.
· Le emozioni sono sempre stabili.
· Le azioni sono sempre decise e produttive.
· Le relazioni sono sempre complete e di supporto.
· I comportamenti sono sempre spontaneamente appropriati.
· I condizionamenti subcoscienti problematici e i ricordi sono neutralizzati dall’intenzionalità e dalla supercoscienza sostenuta.
· Si realizza (attraverso conoscenza e sperimentazione) la piena realtà di Dio.
· Prevale la pura supercoscienza in ogni momento.
Settimo stadio: liberazione della coscienza
Le caratteristiche rapportate alla consapevolezza del settimo chakra sono:
· Si pensa sempre in modo ordinato, razionale e intuitivo poiché la mente è completamente illuminata (purificata).
· Le capacità di percezione sono senza errore.
· Le emozioni sono sempre stabili perché si è fermamente ancorati nella realizzazione del Sé e di Dio.
· Le azioni sono sempre decisive e appropriate perché determinate dal proprio essere. Si esprimono facilmente abilità funzionali che le persone di consapevolezza ordinaria possono considerare eccezionali.
· Le relazioni sono sempre complete e di supporto.
· I comportamenti sono sempre spontaneamente appropriati.
· I condizionamenti subcoscienti problematici cessano di esistere e si vedono spassionatamente i ricordi per quello che sono: impressioni mentali di eventi passati.
· La consapevolezza riflette la piena realtà del vero Sé, che è un’unità perfetta della pura Coscienza suprema.
Alcune ovvie indicazioni del risveglio spirituale autentico sono: costante ottimismo, entusiasmo, salute e vitalità migliorate, abbondanza di energia, sana curiosità sull’universo e i suoi processi, interesse sul come vivere efficientemente, aspirazione fervente ad essere realizzati nel Sé e in Dio. Il risveglio spirituale autentico migliora sempre tutti gli aspetti delle nostre vite. (…)
|
 |
|
|
Furio
Messaggi 298 |
Spedito - 17/07/2008 : 23:07:25
|
Ciao Franco,
Questo articolo è un pò più vecchio di quello che hai preso tu, ma tratta più o meno lo stesso argomento. Non ricordo se l'ho tradotto prendendolo da un libro o da qualche Truth Journal.
Non pensavo fossi abbonato al Journal.
Qual è l'incongruenza, se posso chiedere?
Ciao a tutti
Furio |
|
|
|
Franco_An
Messaggi 506 |
Spedito - 20/07/2008 : 16:39:31
|
Ciao Furio, grazie per l'articolo che hai mandato, è molto interessante.
Secondo me entrambi gli articoli sono utili per fare il "punto della situazione" (anche se autogiudicarsi è praticamente impossibile) su quanto siamo progrediti e contemporaneamente per spronarci a fare sempre meglio.
L'incongruenza di cui mi sono accorto è sulle forze del male.
Più di una volta (non solo in questo scritto) Davis fa riferimento al credere alle forze del male, come attacchi del maligno, manifestazioni, ecc, come segno di una consapevolezza spirituale poco sviluppata.
Però sappiamo bene che Yogananda ha posto diverse volte enfasi su questi eventi, per esempio una volta, mentre era in una camera di hotel in India, fu attaccato da una creatura malvagia con sembianze di gatto e fu salvato dall'apparizione del suo Guru Sri Yukteswar.
Allora come spiegare queste due diverse visioni che però provengono dal Guru e da uno di suoi più fidati discepoli?
Può essere che Yogananda parlasse per metafore e parabole, come faceva Gesù, oppure sono scritti da prendere alla lettera?
Mi sono sempre posto queste domande...
|
Modificato da - Franco_An on 20/07/2008 23:14:24 |
|
|
|
Furio
Messaggi 298 |
Spedito - 21/07/2008 : 21:53:11
|
Ciao Franco,
Yogananda parlava ai cristiani fondamentalisti (erano le persone cui si riferiva principalmente nella sua epoca); non dimenticarlo mai. La cultura religiosa americana è radicata nel protestantesimo fondamentalista ancora oggi. Non a caso la SRF è strutturata come una chiesa; tutta la spiritualità occidentale è fondata sulle chiese, ed è giusto assecondare questo archetipo se si vuole insegnare lo yoga agli occidentali.
In ogni caso Davis non ha mai creduto all'esistenza del male inteso come entità; ho notato anche io questa cosa. Tutti i suoi insegnamenti sono basati su un forte concetto impersonalista.
Non ho mai chiesto a Davis se avesse discusso con Yogananda questo punto (senza andare a cercare spiegazioni pindariche è possibile semplicemente che Davis non abbia avuto nella vita esperienze di questo tipo, oppure che desideri semplicemente dirigere l'attenzione delle persone su questioni più utili e costruttive), però più di una volta Davis mi ha detto che (basandosi sulla sua osservazione) notò in quegli anni (1950-51-52) che Yogananda utilizzava determinati concetti (più in linea con il cristianesimo classico) quando parlava alle masse e altri quando parlava con una ristretta cerchia di discepoli di cui lui e un buon numero di altri facevano parte.
Nella fattispecie mi disse: "Quando faceva le conferenze, parlava di concetti molto in linea con il cristianesimo, quando parlava con me e con altri parlava solo del Dio senza forma".
Più volte ho fatto un ragionamento da quando seguo questo sentiero:
Se Yogananda avesse comunicato nel 1930 e 40 con gli americani utilizzando terminologie troppo vicine allo yoga filosofico (come un Aurobindo, per esempio), quanti oggi seguirebbero questo percorso spirituale? Pochi, credo.
Il genio di Yogananda fu, secondo me, quello di saper comunicare con le persone della sua epoca, utilizzando concetti vicini alla loro cultura e integrando le verità dello yoga con quelle del cristianesimo esoterico.
E' ovvio però che, per fare una simile integrazione, bisogna andare per gradi.
Ho personalmente poco interesse nei confronti del concetto del male inteso come entità personificata, ma del resto non lo considero molto importante per alcune semplici ragioni:
- non ho mai cercato di comunicare con i defunti o con "entità"
- se ci sono, non posso vederle, pertanto cerco attivamente di affidarmi alla Grazia di Dio, contando sul suo incessante aiuto che non manca mai per chi è ricettivo.
- seguo le mie pratiche e penso in positivo.
Franco, quanto sto per scrivere ho l'intuizione che non sia applicabile a te, ma forse può essere utile per qualcuno che scrive su questo forum o che lo legge (mi baso sulla lettura di qualche articolo qua e là)
Quando si hanno problemi nella vita, prima di pensare che sia qualche diavoletto a farci lo sgambetto, è utile esercitare un pò di autoanalisi. Secondo Yogananda, Davis e altri tendiamo ad attirare nelle nostre vite le cose in base al nostro stato di coscienza; nella stragrande maggioranza dei casi (99.9999999999%) la ragione dei nostri malesseri - credo - è tutta lì. 
Solo opinioni ovviamente.
Un caro saluto
Furio
|
Modificato da - Furio on 21/07/2008 21:57:25 |
|
|
|
Franco_An
Messaggi 506 |
Spedito - 25/07/2008 : 14:04:52
|
Ciao Furio, anche io ho notato questa differenza di cui parli, cioè ho fatto caso che leggendo le trascrizioni dei discorsi che Yogananda pronunciava alle folle, traspare un certo modo di parlare più miracolistico e d'effetto, pur dando comunque ottimi insegnamenti.
Invece leggendo altri scritti, per esempio le lezioni ufficiali SRF in inglese, o altre cose simili, il suo stile diventa più impersonale, raffinato e metafisico.
La capacità, come tu affermi, di un grande Guru come Yogananda era anche quella di sapersi "abbassare" e parlare una lingua comprensibile anche alle persone che erano completamente e culturalmente estranee a lui.
Bisogna considerare anche che parliamo di eventi e discorsi pronunciati quasi 70-80 anni fa se non di più.
Il lato meno positivo di questo è che (parlo per esperienza diretta) alcune persone molto interessate alla spiritualità, dopo aver letto l'Autobiografia, hanno preferito altri percorsi, perché appunto (fra molti insegnamenti preziosissimi) costoro erano rimasti un po' infastiditi dal lato più miracolistico e sensazionale e non hanno voluto approfondire ulteriormente.
Però mi rimane difficile pensare che Yogananda si mettesse addirittura a raccontare storie su manifestazioni del maligno e cose del genere, solo perché stava parlando ad un popolo con quel background religioso. Mi sembra poco credibile.
Anche io mi trovo più vicino alle concezioni di Davis piuttosto che pensare a Dio o Satana come due individui cosmici, che si comportano più o meno come si comporterebbero le persone comuni.
Penso che quando si trascende la concezione più "materialista" della spiritualità, si arriva a trovare il Tao, con le due forze, bianca e nera, che si compenetrano e si completano formando un cerchio perfetto, in una sintesi finale delle forze che governano il Cosmo (perché se tutto è emanazione di quello che chiamiamo Dio, anche le cosiddette "forze del male" lo sono).
Per finire, concordo con te sull'autoanalisi e sulla troppa semplicità con cui si tira in ballo questa o quella forza che influenza gli eventi o la vita. Davis parla spesso di quanto l'emotività spirituale sia dannosa e allontani le persone dal sentiero.
|
|
|
|
Mukunda
Messaggi 1006 |
Spedito - 25/07/2008 : 17:08:03
|
Citazione:
Il lato meno positivo di questo è che (parlo per esperienza diretta) alcune persone molto interessate alla spiritualità, dopo aver letto l'Autobiografia, hanno preferito altri percorsi, perché appunto (fra molti insegnamenti preziosissimi) costoro erano rimasti un po' infastiditi dal lato più miracolistico e sensazionale e non hanno voluto approfondire ulteriormente.
Essi evidentemente non erano pronti per questo Guru. |
|
|
|
mikifoster
Canada
Messaggi 104 |
Spedito - 25/07/2008 : 21:24:21
|
| Forse, o forse più semplicemente la loro strada era un'altra. Ho conosciuto molte persone la cui vita è stata cambiata dall'autobiografia e altrettante a cui non ha detto gran che. Il Kriya yoga è un grande sentiero, ma non è l'unico valido. Ci sono santi e realizzati in quasi tutte le vere tradizioni illuminate. |
Modificato da - mikifoster on 25/07/2008 21:27:32 |
|
|
|
valdayas
Messaggi 64656 |
|
| |
Discussione |
|
|
|
A che stadio sei nel risveglio spirituale?
