Furio |
Inviata - 21/07/2006 : 23:41:42 Per la maggior parte dei devoti, il percorso spirituale richiede pazienza
Tratto da “Truth Journal” Agosto 1986
Vorrei avere la possibilità magica di raggiungervi ovunque siate e con un pensiero o un tocco mentale poter bruciare nella vostra mente tutti i semi della discordia, accendendo nella vostra anima la fiamma di Dio. Faccio quello che posso con parole, amore e incoraggiamento, ma non posso fare per voi quello che dovete fare per voi stessi, con l’aiuto di Dio. Non esiste una soluzione immediata all’ignoranza dell’uomo, né una via veloce per la conoscenza. Conosciamo le basi: amare Dio, rispettare noi stessi, vivere una vita naturale, essere di supporto al prossimo e al pianeta, pregare, meditare, leggere incessantemente le scritture, fare in modo che l’ego si dissolva, essere aperti al bene e coscienti della grazia.
Queste sono le vie dei saggi e dei grandi maestri che hanno condiviso con noi la loro comprensione nei secoli. Deve esserci una ragione per la quale l’insegnamento rimane lo stesso, e questa ragione è che possediamo tutti delle similitudini di base. I problemi interiori sperimentati dagli uomini migliaia di anni fa sono gli stessi di oggi. La soluzione a questi problemi rimane sempre la stessa, ma deve essere riconosciuta e sperimentata se vogliamo fare la differenza nelle nostre vite. Qui inizia la sfida: siamo disposti a fare ciò che dobbiamo per trasformarci? Vogliamo realmente conoscere coscientemente Dio e vivere un’esistenza celestiale? Se le risposte sono affermative, entreremo in un programma intelligente di vita e di pratica, in modo da realizzare i fini desiderati. Come mai a volte facciamo cose che portano a risultati estremamente negativi? Può essere che non ci piacciamo? Può essere che non ci sentiamo degni di essere felici? Può essere che, dopotutto, non crediamo realmente in Dio? Un giovane studente che mi aveva chiesto un consiglio, fece esattamente il contrario di quanto gli avevo suggerito, e mi disse: sa sig. Davis, faccio queste cose solo per provare a me stesso di avere il controllo. Non c’è niente di personale (…). Un altro mi ha detto: non cerco veramente di cambiare per il meglio perché ho paura di fallire. Ho paura di fallire in ogni cosa che faccio. E’ una cosa strana da dire, penso, perché la direzione nella quale sta andando la mia vita è un fallimento in ogni caso.
Sessioni giornaliere regolari di meditazione, di venti o trenta minuti ciascuna, vi manterranno centrati e aperti alle influenze di Dio. E’ durante le sessioni di meditazione più profonde, però, che i processi interni del corpo si rallentano e cessano gli impulsi mentali. In quei momenti abbiamo l’opportunità di esplorare il pieno della coscienza. Quando siamo interiorizzati, durante la meditazione senza pensieri, siamo in grado di percepire le dimensioni interiori e i piani delle cause sottili che supportano la manifestazione materiale. In questo modo, è possibile discriminare gli strati della mente, le varie sfere e dimensioni, e le forze sottili che si emanano dalla grande anima.
Impariamo a conoscere Dio e la manifestazione e non saremo più costretti a fidarci della testimonianza di altri che dicono di possedere questa conoscenza, poiché tale conoscenza sarà anche nostra. Le nostre vite, cambieranno di conseguenza.
Roy Eugene Davis
Leggi un pò, medita di più, pensa a Dio tutto il tempo (P. Yogananda) |