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 Il papa dell’amore, dell’unità e della pace 
 
“La vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia”  
 
"La preoccupazione di Giovanni XXIII per lo spirito umano ha trasceso ogni 
confine religioso, o geografico. La sua saggezza, la sua carità e la sua 
fermezza, sempre improntate a dolcezza, hanno dato all’umanità un nuovo mandato 
di coraggio per l'avvenire." (John F.Kennedy) 
 
Come poter raccontare, in poche righe, l’esempio encomiabile che una “persona” 
ha dato a tutto il mondo, il suo cuore e la sua vita, che ancora oggi nessun 
popolo riesce a seguire?? 
Pensiamo che iniziare con il suo decalogo possa dare immediatamente l’esatta 
dimensione del cuore di questo grande Papa. Poche righe che, probabilmente, sono 
state lette da tutti; ma, da tutti dimenticate, poiché troppo semplici, quindi 
troppo difficili, sia da ricordare, che da applicare. 
Il mondo attuale ne è testimonianza. 
 
Decalogo della quotidianità di papa Giovanni XXIII 
 
 
Solo per Oggi 
 
 1) Solo per oggi, cercherò di vivere alla giornata, senza voler risolvere il 
problema della mia vita, tutto in una volta.  
2) Solo per oggi, avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà; 
non alzerò la voce; sarò cortese nei modi; non criticherò nessuno; non 
pretenderò di migliorare, o disciplinare nessuno, tranne me stesso.  
3) Solo per oggi, sarò felice, nella certezza che sono stato creato per essere 
felice; non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.  
4) Solo per oggi, mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le 
circostanze si adattino tutte ai miei desideri.  
5) Solo per oggi, dedicherò dieci minuti del mio tempo a qualche lettura buona, 
ricordando che, come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona 
lettura è necessaria alla vita dell’anima.  
6) Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.  
7) Solo per oggi, farò almeno una cosa che non desidero fare, e, se mi sentirò 
offeso nei miei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.  
8) Solo per oggi, mi farò un programma: forse non lo seguirò a puntino, ma lo 
farò. E mi guarderò da due malanni: la fretta e l’indecisione.  
9) Solo per oggi, crederò fermamente, nonostante le apparenze, che la buona 
Provvidenza di Dio si occupa di me come di nessun altro esistente al mondo. 
10) Solo per oggi, non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere 
di ciò che è bello e di credere alla bontà. Posso ben fare, per dodici ore, ciò 
che mi sgomenterebbe, se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.  
 
 
Un cenno della sua bibliografia 
 
 Angelo Giuseppe Roncalli nasce il 25 novembre 1881, a Sotto il Monte, in 
provincia di Bergamo. E’ il quartogenito dei 13 figli di una modestissima 
famiglia di contadini mezzadri (“eravamo poveri, ma contenti della nostra 
condizione…”). A 11 anni, Angelo entra nel seminario di Bergamo, dove frequenta 
il ginnasio e il liceo. Continua gli studi a Roma, presso il Seminario Romano 
dell’Appolinaire; esercita il servizio militare e diventa sacerdote nel 1904. E’ 
eletto segretario del Vescovo di Bergamo, mons. Radini-Tedeschi, ed inizia ad 
insegnare in seminario discipline storiche e teologiche. E’ cappellano militare 
durante la prima guerra mondiale. E’ in questi anni che esprime il suo metodo 
di lavoro: “Mettersi a contatto con tutti, essere presente dovunque, esporre 
con chiarezza la dottrina; non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà, non 
arrendersi alle iniziative avversarie, non accontentarsi di fare argine e tenere 
posizioni; ma precedere e guidare in spirito di apostolato”.  
Il 28 ottobre 1958, dopo la morte di Pio XII, è eletto Sommo Pontefice e sceglie 
il nome di Giovanni (nome di suo padre, del patrono del suo paese d’origine e 
dell’evangelista della carità). Angelo Giuseppe ha ormai 77 anni e l’impressione 
generale è quella che la sua elezione sia la nomina di un papa “di transizione”, 
che riceva l’eredità del suo predecessore, fino a che la situazione della Chiesa 
e del mondo cristiano, in un’incerta epoca di trasformazione, si chiarisca. Ma, 
già dopo soli tre mesi dalla sua elezione, egli dimostra che queste non erano le 
sue intenzioni, annunciando la convocazione di un Concilio Ecumenico. Inizia un 
nuovo modo di fare il Papa, con molte sorprese:  
 
- Abolisce molte formalità nella Santa Sede.  
- Visita inaspettatamente i bambini e gli anziani in ospedale e i detenuti in 
carcere.  
- Annuncia a sorpresa il Concilio Vaticano II con lo scopo di aggiornare la 
dottrina cristiana.  
- Aumenta gli stipendi dei lavoratori della Santa Sede, raddoppiando le paghe 
delle categorie inferiori e migliorando quelle delle categorie superiori.  
- In quanto Vescovo di Roma, visita personalmente le parrocchie e le borgate 
della città. - E’ il primo Papa ad uscire dal Lazio, (dopo l’annessione di Roma 
allo stato italiano nel 1870), compiendo un pellegrinaggio in treno a Loreto e 
Assisi.  
- Durante il suo Pontificato, nomina 37 nuovi cardinali; tra cui,, per la prima 
volta nella storia, un tanzaniano, un giapponese, un filippino e un messicano.
 
- E’ il primo Papa ad eleggere il primo santo di colore, fra Martin de Porres.
 
Il 10 maggio 1963 il Papa riceve il premio internazionale Balzan per la pace per 
la sua intensa attività contro i conflitti.  
Dopo una breve malattia, Giovanni XXIII muore il 3 giugno 1963.  
 
Egli fu molto amato, e lo è tuttora, per la sua personalità umana, il suo 
interesse verso i più deboli, il suo zelo apostolico, che lo portò ad iniziative 
insolite, a contatto diretto con la gente.  
 
E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000. 
 
Chiudiamo queste righe con le parole di Carlo Levi, che esprimono tutto il 
significato di questo grande Papa. 
 
“Giovanni XXIII ebbe la semplicità, la naturale capacità rivoluzionaria di chi è 
di tutti, di chi sa essere, senza residui o compromessi, interprete della 
storia. La sua opera, la sua vita sono un meraviglioso atto di fiducia 
nell’uomo: un atto di fiducia espresso nell’azione, nato dall’intelligenza 
d’amore. Questa fiducia e intelligenza d’amore venivano intesi e capiti come 
cosa propria dai popoli: dagli uomini veri e vivi di ogni parte della terra, che 
sentirono in lui un fratello, un amico, un uomo, che, come il più umile e oscuro 
di essi, voleva veramente, con tutto il cuore, la pace sulla terra. Come si 
faceva lontano il tempo della disgregazione, della settaria ferocia!” Carlo 
Levi, (Id., p.520).” 
  
   
La Carezza del Papa (mp3, 450Kb) 
   
  
  
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